Decreto Sud esteso alle Marche, Castellani (Base Popolare): “Servono soluzioni strutturali, non pannicelli caldi”
Decreto Sud esteso alle Marche, Castellani (Base Popolare): “Servono soluzioni strutturali, non pannicelli caldi”
ANCONA – “Non possiamo che condividere le preoccupazioni dei nostri imprenditori riguardo il tentativo di estensione della Decontribuzione Sud alle Marche: il nostro sistema produttivo si trova difronte a una crisi strutturale, e le soluzioni ‘spot’ come questa non bastano più”. È quanto dichiara Andrea Castellani (nella foto), Coordinatore Provinciale di Ancona di Base Popolare, intervenendo sul dibattito che sta interessando la comunità imprenditoriale marchigiana.
“L’idea di distribuire 300 milioni di euro di decontribuzione a pioggia – prosegue Castellani – non rappresenta una risposta efficace per la nostra Regione che si trova ad affrontare crisi ben localizzate per settore e geografia. Lo dimostrano i risultati ottenuti al Sud, dove, dopo quattro anni di sussidi, i salari non sono aumentati e le criticità economiche non sono state risolte. Non possiamo permetterci di sprecare risorse pubbliche preziose con interventi a pioggia. Serve una strategia di lungo respiro che affronti la crisi in modo strutturale”.
Secondo Castellani, è prioritario comprare tempo per gestire l’emergenza occupazionale mantenendo i livelli occupazionali nel breve periodo, ma anche utilizzare questo tempo per riconvertire il modello di sviluppo manifatturiero marchigiano che ha dimostrato tutti i suoi limiti nel contesto economico globale. “Per far sopravvivere e rilanciare la nostra manifattura – afferma – dobbiamo competere sul mercato dell’alto valore aggiunto. Ciò richiede investimenti mirati in ricerca avanzata, formazione d’eccellenza, processi burocratici snelli e infrastrutture adeguate”.
Le proposte
Castellani sottolinea la necessità di un approccio strutturato, che punti su:
- investimenti e incentivi mirati per la nascita di hub di ricerca e sviluppo;
- Università attrattiva per partenariati e ricerca congiunta con le aziende;
- formazione tecnica di altissima qualità, secondaria e universitaria;
- meno burocrazia per attrarre investitori;
- infrastrutture e collegamenti affidabili;
- marketing del territorio e cultura come volano per attrarre investitori, non per generare turismo come alternativa alla manifattura.
“L’obiettivo – conclude Castellani –deve essere quello di creare lavoro di qualità. Ma se muore l’impresa, muore anche il lavoro. Chi governa ha la responsabilità di guardare oltre le soluzioni di breve termine e gettare le basi per un nuovo modello di sviluppo economico e sociale per le Marche”.
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