Caso Link University, Carancini: “In atto un tentativo di destabilizzare il sistema universitario marchigiano”
Caso Link University, Carancini: “In atto un tentativo di destabilizzare il sistema universitario marchigiano”
ANCONA – “Il tentativo della Link Campus University – ente universitario privato – di insediarsi nel sistema formativo marchigiano con due nuovi corsi di Medicina rappresenta un vero e proprio attacco al cuore delle Università pubbliche marchigiane, divenute da tempo sinonimo di eccellenza. Un’operazione politica ed elettorale completamente estranea all’interesse generale delle nostre comunità che rischiamo di pagare a caro prezzo. Attori protagonisti: una Regione ambigua ed opaca che ha lavorato sottotraccia per favorire l’apertura al soggetto privato e l’onorevole Guido Castelli – il nuovo “papa” delle Marche – il quale, non pago della lentezza con cui si occupa di ricostruzione delle aree del sisma, diviene il vero centro motore di questa iniziativa. A tal proposito è sconcertante l’invito che il soggetto privato accademico ha inviato per ascoltare il parere degli stakeholders dove il primo destinatario è proprio Guido Castelli”.
A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Romano Carancini (nella foto).
“Intanto – spiega il consigliere dem – è di un’arroganza senza limiti il fatto che nessuno, né le istituzioni pubbliche del territorio, a partire dalla Regione Marche, né la proprietà della Link Campus University abbia sentito il dovere di confrontarsi con gli altri atenei regionali. Atteggiamento perfettamente in linea con le scelte compiute negli ultimi anni dal governo Meloni, il quale non a caso si è distinto nel definanziamento delle università statali e ha abolito il parere vincolante della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane per favorire l’ingresso dei privati.
La verità è che nelle Marche ci sono quattro atenei che riescono a coprire in maniera territorialmente capillare e completa l’intera offerta didattica, sia in ambito umanistico che tecnico-scientifico. Qual è il senso di creare inutili doppioni privati, se non quello di indebolire la parte pubblica per poi magari giustificare ulteriori tagli di risorse? Anche perché è difficile credere che una realtà come la Link University si fermi a soli due corsi di Medicina. L’impressione, invece, è che questi costituiscano il classico cavallo di Troia che la porterà ad allargarsi in futuro verso altri rami del sapere”.
“Dunque – conclude Carancini – adesso è anche chiaro che l’aver bocciato poche settimane fa, in occasione del bilancio di previsione regionale, la proposta del gruppo Pd Marche a mia prima firma di sostenere economicamente le università marchigiane a fronte delle difficoltà che i rettori stanno denunciando da mesi, traduce la stessa volontà della giunta Acquaroli di scardinare la secolare rete universitaria a favore di una visione privatistica che indebolirebbe anche l’autorevolezza e la qualità della formazione”.
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it