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Cittadinanzattiva delle Marche chiede chiarezza sui corsi di Link University

Cittadinanzattiva delle Marche chiede chiarezza sui corsi di Link University

di MONIA MANCINI*

ANCONA – Cittadinanzattiva delle Marche Odv e la sua rete regionale del Tribunale per i diritti del malato, da sempre impegnate, unitamente alla Associazione nazionale di Cittadinanzattiva APS, per la tutela della salute e la salvaguardia del servizio sanitario pubblico, hanno appreso dalla stampa locale della proposta dell’Università privata Link Campus University di aprire proprie sedi a Fano e Ascoli Piceno con corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia e poi, parrebbe, anche a Macerata, con il corso di laurea in odontoiatria e protesi dentaria.

L’obiettivo di Link University, e sempre per come riportato dalla stampa, è “consentire alle famiglie di spendere una cifra inferire rispetto a un mantenimento in una città universitaria”, con costi di iscrizione che “dovrebbero oscillare tra i settemila e i novemila euro”, ed il tutto poi facilitato dall’abolizione del numero chiuso.

Perché l’operazione vada a buon fine occorre, però, il necessario parere (positivo) della Regione Marche e quello consultivo della CRUM (la conferenza dei rettori universitari della Marche).

E dunque quale sarà il parere della Regione, del Presidente Acquaroli, dopo anche i già espressi, a mezzo stampa, pareri positivi, dell’On. Mirco Carloni e del Commissario alla ricostruzione Guido Castelli? Che cosa ne pensano i Rettori delle Marche? E il Preside della Facoltà di medicina e chirurgia della Università Politecnica delle Marche?

Ma soprattutto cosa si intende, per davvero, quando si afferma, sempre a mezzo stampa, che “l’iniziativa di Link è una iniziativa autonoma e quindi avrà il bisogno di convenzionarsi con il sistema sanitario regionale”.

Precisamente, di che convenzione si tratta? Quali strutture sarebbero oggetto di detta convenzione? Di quelle pubbliche o anche di quelle private già accreditate con il servizio sanitario regionale?

Tutto molto poco chiaro, mentre occorre assoluta chiarezza e trasparenza, perché quello di cui si tratta è la nostra salute e il nostro servizio sanitario regionale.

Pertanto è opportuno, anzi indispensabile, conoscere il progetto e come lo stesso andrà ad interagire con il nostro servizio sanitario regionale.

Abbiamo anche appreso che ci sarà a breve un incontro telematico tra l’ateneo privato, gli enti, gli ordini professionali e le associazioni di categoria; un incontro, in cui, però, la parte civica, le Associazioni dei cittadini, che si occupano di salute e di tutela della salute, almeno per quanto ci è dato sapere, non sono state coinvolte: noi, sicuramente, non ne sappiamo nulla.

Mentre i cittadini devono sapere perché si tratta della loro salute e del loro servizio sanitario regionale pubblico.

*Segretario regionale Cittadinanzattiva delle Marche –  OdV/Tribunale per i diritti del malato

 

 

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