Dopo una serie di minacce un uomo deferito dagli agenti del Commissariato di Jesi
Dopo una serie di minacce un uomo deferito dagli agenti del Commissariato di Jesi
JESI – Nella giornata di ieri, personale della Polizia di Stato del Commissariato di Jesi, traeva in arresto un cittadino jesino di 30 anni in esecuzione dell’ordinanza emessa dal Tribunale di Sorveglianza di Ancona per l’espiazione della pena detentiva in regime di detenzione domiciliare, dopo l’ordinanza di rigetto della domanda di ammissione all’affidamento in prova ai servizi sociali. L’uomo, con a carico due condanne per reati in materia di spaccio stupefacenti, dovrà espiare 1 anno di reclusione. Pertanto, dopo gli adempimenti di rito, veniva condotto in vinculis presso il proprio domicilio.
Sempre ieri, al termine dell’attività investigativa, personale della Polizia di Stato del Commissariato deferiva in stato di libertà all’Autorità giudiziaria competente anche un cittadino jesino di 53 anni per il reato di minacce gravi.
Il 21 dicembre il vice presidente di una squadra di basket, che milita nel campionato di serie D regionale, subiva delle minacce telefoniche al termine di un incontro. Stesse minacce, venivano rivolte ad un altro collaboratore della medesima società sportiva. Autore della condotta intimidatrice era un dirigente della squadra avversaria.
Per comprendere il movente occorre andare all’antefatto. La sera del 20 dicembre, presso una palestra di Jesi, si svolgeva una sorta di derby tra due squadre di pallacanestro. Durante la partita, tutto procedeva regolarmente in un clima di leale competizione sportiva davanti ad una festosa e tranquilla platea di tifosi. A fine partita, dopo le 23, fuori dalla palestra in cui si era svolta la competizione, un gruppetto di tifosi della squadra perdente avrebbe aggredito verbalmente il tesserato sedicenne, figlio di un dirigente della squadra avversaria. Di tale aggressione verbale, che sarebbe avvenuta fuori dall’impianto a partita ultimata, non si aveva riscontro alcuno.
Tale dirigente, additava come diretti responsabili dell’accaduto il vice presidente ed il collaboratore della squadra perdente, offendendoli tramite un social network. Non pago di ciò rivolgeva nei loro confronti specifiche minacce tramite sms vocali inviati con l’applicativo WhatsApp, palesando apertamente l’intenzione di investirli con l’auto. Anche nei messaggi postati su facebook si leggeva “se ti vedo ti ammazzo di botte a te e a tutti i tuoi tifosi, ti acchiappo sotto con la macchina… non farti vedere in giro, ti butto giù tutti i denti…fate schifo vergognatevi, vi aspetto davanti al Pepito. Ve la siete presa con un ragazzino di 16 anni, vi ammazzo tutti tanto vi conosco tutti…”
Inoltre, veniva filmato, nei pressi del circolo Bocciofila di Jesi, a poche centinaia di metri dalla palestra, luogo di ritrovo di tifosi, urlando e sbraitando con una spranga di ferro in mano. In merito a ciò giungevano chiare segnalazioni da parte dei cittadini.
Le indagini, espletate dai poliziotti del Commissariato, consentivano di raccogliere elementi indiziari nei confronti del dirigente della squadra avversaria, protagonista di tale exploit il quale, convocato in Commissariato, veniva deferito in stato di libertà all’Autorità giudiziaria competente per minacce gravi.
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