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La luce di Betlemme è giunta ad Ancona con un originale messaggio di pace per la Terrasanta / FOTO

La luce di Betlemme è giunta ad Ancona con un originale messaggio di pace per la Terrasanta / FOTO

di MASSIMO CORTESE

ANCONA – Sabato 21 dicembre, la Luce di Betlemme è giunta nel primo pomeriggio alla Stazione ferroviaria di Ancona. Nella vicina chiesa di Santo Stefano, in località Palombella, il MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) Marche ha organizzato una veglia, aperta con il collegamento da Betlemme con Nizar Lama, palestinese cristiano di 36 anni. Nizar, che per lavoro è guida turistica, ha tre figli, ed ha parlato della situazione di sofferenza nella quale vive attualmente lui, la sua famiglia e la sua gente. Il collegamento, reso possibile grazie alle moderne tecnologie, non ha mancato di destare una grande emozione nelle numerose persone venute ad ascoltarlo e a vivere la veglia che ne è seguita.

A parte la situazione di enorme difficoltà che persiste nella normale quotidianità, fatta di carenza di medicine, di cibo, di cure mediche, di miseria diffusa dovuta alla sospensione di molte attività economiche, a cominciare dal turismo, per non parlare dei danni dovuti alla guerra, ha colpito a tutti la totale assenza di Nizar di fiducia in un qualsiasi futuro.

“Al momento, la situazione politica della possibilità di vivere in due Stati, è impraticabile, impossibile”. Sentire un padre che dice di vivere alla giornata, che per i suoi tre figli non ha alcuna prospettiva, non dico di pace, ma neppure di vita, è veramente difficile da digerire. “ I nostri anziani ci hanno sempre detto di restare, di non andare via, la Terrasanta senza cristiani non sarebbe più Terrasanta, ma chi può va via, emigra, chiede asilo, se ne va, non se ne può più. Anche spostarsi nella Cisgiordania è impossibile, vi sono posti di blocco dappertutto, perfino Internet spesso non funziona”.

Nella sala si è alzato unanime la risposta al grido di dolore di Nizar: “ E noi che posiamo fare?”.

“Aiutateci anzitutto con la preghiera, perché la preghiera è molto importante. Poi potete aiutarci economicamente, sostenendo per esempio gli artigiani ed acquistare i loro prodotti”. “Spero di poter avere un visto turistico per l’Italia, se riuscirò ad averlo vi prometto che ci vedremo nel prossimo mese di febbraio”.

Al termine del collegamento, è seguita una veglia, durante le quale si è pregato e sono state lette delle riflessioni sul significato della parola “pace”, nella speranza che nel mondo si faccia sempre più spazio per la convivenza pacifica fra le persone.

Perché – come ha detto Nizar- siamo venuti al mondo per vivere, non per morire”.

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