Tra Barocco e Classicismo, a Camerano si va alla scoperta di Carlo Maratti
Tra Barocco e Classicismo, a Camerano si va alla scoperta di Carlo Maratti
Presentata per la prima volta nelle Marche la monografia definitiva sull’artista che seppe conciliare il rigore classico e la vivacità barocca, rivoluzionando la pittura europea del Seicento. Un’opera editoriale monumentale celebra il genio del pittore cameranese a 400 anni dalla nascita
CAMERANO – Nella bella cornice della sala convegni “U. Matteucci” di Camerano, sabato 14 dicembre alle ore 16:30 è stata presentata l’opera editoriale “Carlo Maratti (1625-1713): tra la magnificenza del Barocco e il sogno d’Arcadia”, pubblicata da Ugo Bozzi Editore. La monografia, attesa da decenni, è stata curata dalle massime studiose dell’artista: Stella Rudolph, che si è dedicata ai dipinti prima della sua scomparsa nel maggio 2020, e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, autrice della sezione sui disegni. La stampa è stata affidata al Pigini Group di Loreto.
L’evento ha rappresentato la prima presentazione nelle Marche di questo volume, una pietra miliare negli studi dedicati a Carlo Maratti, pittore cameranese che fu una figura centrale della scena artistica romana, italiana ed europea nella seconda metà del Seicento. Durante la sua carriera Maratti fu celebrato come il massimo pittore del suo tempo, lasciando un’eredità che influenzò profondamente anche l’arte del secolo successivo. La pubblicazione arriva in un momento significativo: nel 2025 ricorre il 400° anniversario della nascita dell’artista.
La pittura romana del tardo Seicento e primo Settecento oscilla tra le tensioni del Classicismo e gli slanci esuberanti del Barocco. In questo contesto, Maratti rappresenta un unicum, riuscendo a fondere armoniosamente le due correnti: dal Classicismo raffaellesco egli trasse ordine e grazia, mentre dal Barocco accolse dinamismo ed espressività, evitando tuttavia eccessi retorici.
Questo volume, atteso da 30 anni, colma una lacuna critica nella storia dell’arte del Seicento, illuminando il ruolo di Carlo Maratti come protagonista di un’epoca di transizione artistica. La monografia non solo analizza in profondità l’opera dell’artista, ma offre anche un catalogo ragionato che diventerà uno strumento imprescindibile per studiosi e appassionati.
L’opera si articola in due volumi. Il primo raccoglie saggi che esplorano i molteplici aspetti della produzione di Maratti: dalla pittura sacra ai soggetti mitologici, dai ritratti alle nature morte. Il secondo volume è un catalogo completo che include 251 tele autografe e oltre 800 disegni preparatori, corredati da una bibliografia aggiornata.
Tra le innovazioni del testo emerge una rivalutazione della versatilità di Maratti. Se la sua fama come pittore sacro è consolidata, il volume evidenzia la sua maestria nel ritratto, apprezzata sia dai nobili europei in viaggio durante il Grand Tour, sia dai dignitari ecclesiastici di Roma. Particolarmente emblematico è il ritratto di Gaspare Marcaccioni, che anticipa l’iconografia del gentleman inglese del Settecento.
Grazie a recenti scoperte documentarie, alcune opere di Maratti sono state ridatate, rivelando nuovi aspetti della sua attività come designer. Non solo pittore e ritrattista, Maratti si distinse anche nella progettazione di oggetti decorativi, in particolare argenterie, e in interventi scultorei.
Un elemento centrale del volume è l’attenzione dedicata al corpus grafico dell’artista, che conta oltre 2.000 disegni conservati in istituzioni prestigiose come la Royal Library di Windsor e il Kunstmuseum di Düsseldorf.
La presentazione si è aperta con i saluti del Sindaco di Camerano, Oriano Mercante, il quale ha sottolineato l’importanza dell’opera: “Questa monografia, pubblicata postuma dopo la scomparsa di Stella Rudolph grazie al lavoro di Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, rappresenta il primo vero compendio delle opere del nostro illustre concittadino. Si tratta di un volume indispensabile per chiunque voglia approfondire la vita e l’arte di Carlo Maratti, figura centrale del panorama artistico del Seicento”.
“Carlo Maratti rappresenta una figura centrale nella storia dell’arte”, ha dichiarato Dino Latini, Presidente del Consiglio Regionale delle Marche. “Un maestro che è motivo di orgoglio per l’intera nostra regione e che merita di essere celebrato con la giusta attenzione e profondità critica nel corso del prossimo anno”. “L’anno prossimo si celebreranno i 400 anni dalla nascita di Carlo Maratti – ha sottolineato Barbara Mori, Assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Camerano – e questa prima presentazione della sua monografia a Camerano, insieme all’acquisizione del dipinto attribuito a Maratti Flora con erma di Apollo, realizzata lo scorso marzo da questa amministrazione, rappresenta una delle iniziative propedeutiche ai grandi eventi culturali che si svilupperanno nel corso del prossimo anno. Celebrazioni che vedranno la collaborazione tra le città di Camerano, Ancona e Ascoli Piceno, insieme alla Regione Marche, con l’obiettivo comune di rendere il giusto omaggio a uno dei massimi esponenti della pittura dell’età moderna”.
“Si tratta di un Maratti libero nelle fonti, dotato di straordinaria potenza e libertà inventiva”, ha sottolineato Anna Maria Ambrosini Massari, professoressa ordinaria di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Urbino Carlo Bo, in occasione della presentazione di questo imponente lavoro editoriale. “Le ricerche di Stella Rudolph e Simonetta Prosperi Valenti Rodinò apportano un insieme di novità che arricchiscono la comprensione del percorso artistico di questo straordinario maestro, delineando quasi un “nuovo” Maratti. Un campo fertile, dunque, per avviare un lavoro analitico e critico approfondito, che non mancherà di coinvolgere studiosi contemporanei e delle generazioni future”.
Stefano Papetti, curatore delle Collezioni Comunali di Ascoli Piceno, ha aggiunto: “Grazie a quest’opera monumentale, oggi possiamo affermare con sicurezza che Carlo Maratti è l’erede diretto di Raffaello. La sua lunga vita (ben 88 anni ndr) gli ha consentito di formare e influenzare almeno quattro generazioni di artisti, consolidando quel fenomeno noto come “marattismo”, che ha permeato l’intera pittura del Settecento. Tra le molteplici novità emerse dal volume spicca la particolare attenzione che Maratti e la sua accademia riservavano allo studio del ritratto e del panneggio, testimonianza di un approccio rigoroso e al contempo lirico alla rappresentazione: opere di indiscutibile magnificenza”.
Simonetta Prosperi Valenti Rodinò, già professoressa ordinaria di Storia dell’Arte all’Università di Roma Tor Vergata e coautrice del volume, ha concluso: “Per Maratti il disegno rappresentava il nucleo essenziale della creatività, lo strumento cardine per orchestrare la gestione di complessi cantieri artistici. Dai suoi disegni emergono, inoltre, aspetti privati e inediti: un Maratti uomo, padre e marito, che arricchisce ulteriormente il nostro sguardo sulla sua figura. Accanto a questa dimensione personale, il volume illumina un altro aspetto rilevante della sua produzione, a partire dalla tecnica ritrattistica – celebrata anche dalla copertina – fino alla sua opera come disegnatore di oggetti d’arte decorativa, con particolare attenzione all’argenteria. Questo ambito, ancora poco indagato, apre nuove prospettive di ricerca su uno dei più affascinanti protagonisti della storia dell’arte italiana”.
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