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La mostra su Giancarlo Del Guerra si chiude con la somiglianza con l’arte di Palermo Giangiacomi / FOTO

La mostra su Giancarlo Del Guerra si chiude con la somiglianza con l’arte di Palermo Giangiacomi / FOTO

di MASSIMO CORTESE

ANCONA – La singolare chiusura della mostra intitolata “Ancona tra sogno e realtà” nasce da un’idea dello storico dell’arte e critico letterario Michele Servadio. Questi si è reso conto che, dagli scritti del poeta anconetano Palermo Giangiacomi, autodidatta e divenuto uno dei padri del nostro Vernacolo, si ricavava una forte somiglianza con i dipinti di Del Guerra.

In estrema sintesi, entrambi hanno pensato di dire le stesse cose, ricorrendo a forme di espressione creativa totalmente diverse: la scrittura per l’uno, la pittura per l’altro. In questa curiosa rappresentazione, hanno dato il meglio di sé la scrittrice Luisa Ferretti e l’attore Marco Burini, che hanno letto brani e scritti di Giangiacomi, senza dimenticare la bravura dell’attore Rossano Ferrucci, che ha interpretato Zebibbo Paccalossi, reso immortale dall’Imbriago, una delle Opere più conosciute del nostro Vernacolo.

In proposito, ricordo quando, venerdì 14 novembre 1975, provai una forte emozione nel sentir dire dall’annunciatrice della RAI che alle ore 19.00 sul secondo canale, sarebbe andata in onda, dal Teatro Goldoni di Ancona “L’Imbriago, “farsa in due tempi in dialetto anconitano di Palermo Giangiacomi- regia televisiva di Lino Procacci”. Per la cronaca, Zebibbo Paccalossi era interpretato dal mitico Ugo Cedroli.

Rispondendo alle domande di Claudio Bruschi, Presidente del locale Museo del Risorgimento, Servadio ha parlato della figura di Giangiacomi, nato nel 1877 e morto nel 1939, del quale ha scritto “Il poeta e la città. Palermo Giangiacomi: la vita, le opere. Il tempo”. Le poesie in vernacolo di Giangiacomi, sicuramente gustose, con le battute immediate e sferzanti, sembrano uscite dai quadri di Del Guerra, tenuto conto che entrambi avevano un grande amore per Ancona ed una grande attenzione per gli ultimi.

L’incontro è stato  introdotto dall’ex sindaco professor Fiorello Gramillano, presidente del Circolo letterario Carlo Antognini di Ancona, che ha evidenziato l’impegno di Servadio. L’Amministrazione Comunale di Ancona era degnamente rappresentata dalla consigliera Fabiola Fava, che, nel portare i saluti del Sindaco Daniele Silvetti, ha ricordato i suoi trascorsi nella Compagnia Teatrale di Vernacolo “Puntoeacapo” dell’indimenticato Alfredo B. Cartocci.

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