Chiude con una sorpresa la mostra del pittore Giancarlo Del Guerra intitolata” Ancona tra sogno e realtà” / FOTO
Chiude con una sorpresa la mostra del pittore Giancarlo Del Guerra intitolata” Ancona tra sogno e realtà” / FOTO
di MASSIMO CORTESE
ANCONA – Davvero molto bella la mostra del pittore, pisano di nascita ma anconetano di adozione, Giancarlo Del Guerra, a quattordici anni dalla sua scomparsa, avvenuta giovedì 25 novembre 2010.
Una cosa è certa: Giancarlo era innamoratissimo di Ancona, e questo lo si nota dai dipinti che hanno per oggetto alcune zone della nostra città, come il Guasco, dove c’è spazio anche per qualche visione fantastica, come quella di un Gigante che ha trovato asilo in una sua opera. Il richiamo del Mito è molto forte in Del Guerra, che coinvolge anche Venere e Giovenale, forse conosciuto ai tempi del Liceo. Nelle sue opere, c’è un vigoroso richiamo alla Libertà intesa a tutto tondo, testimoniata dalla continua presenza del volo dei gabbiani, il simbolo per eccellenza di questa condizione. I gabbiani prediligono la spiaggia, non molto gettonata, di Palombina, ed ecco tre o quattro opere dedicate a quel poco conosciuto tratto di mare: Palombina d’estate, Palombina d’inverno, Gabbiani di Palombina. Nelle opere di Del Guerra noto un’attenzione certosina per i Tramonti, per la Natura in genere, per il Cielo, la Terra, il Mare, per questi spazi sconfinati che fanno da sfondo alla nostra quotidianità di tutti i giorni.
Uno spazio importante è riservato ai ritratti degli Invisibili, vale a dire di quelle Persone che hanno vissuto ai margini della società. Qui l’opera di Del Guerra commuove, ti costringe alla riflessione, provoca insomma: talvolta questi ritratti sono stati fatti nelle case di riposo, che rappresentano i luoghi dove ha termine l’avventura terrena di queste persone. Mi domando: è giusto che le cose siano andate così?
In proposito Del Guerra non poteva non aver immortalato l’ultimo re d’Ancona, Umbertì, anche se il dipinto originale non è presente nella mostra, ma in un catalogo, essendo stata venduto da tempo.
Le scelte cromatiche di Del Guerra testimoniano un pittore consumato, la cui maestria viene in evidenza nella bellissima ‘Piazza Cavour di notte”, ma “La cena”, che ritrae un uomo intento a mangiare un piatto di riso nella sua parca mensa, forse una sorta di autoritratto, attestano l’originalità del pittore pisano.
Opere che vale la pena rivedere, magari nel catalogo. Infatti, oggi 14 dicembre la mostra chiude i battenti, ma alle ore 17.00 è previsto uno spettacolo che vedrà protagonista lo storico dell’arte e critico Michele Servadio, che si ispira alle opere di Del Guerra.
Appuntamento imperdibile quindi alle ore 17.00 alla chiesa del Gesù.
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