CRONACAIN PRIMO PIANOPESARO

Boris  Shpigel, a Mosca si apre la luce della libertà per un amico di Pesaro

Boris  Shpigel, a Mosca si apre la luce della libertà per un amico di Pesaro

di FRANCESCA BRUGNETTINI

PESARO – Si, è stato liberato, lo scorso 5 di novembre, il magnate israelita-ucraino, dell’industria farmaceutica,  che i russi di Putin avevano accusato di corruzione per avere aiutato, con vera solidarietà, l’amico Ivan Belozertsev  ex governatore della regione russa di Penza (situata sul fiume Sura, 709 km a sudest di Mosca). Boris Shpigel era stato accusato di avere pagato tangenti, sottoforma di un auto Mercedes e di un orologio Breguet, e di avere pagato  31 milioni di rubi, all’ex governatore Belozertsev, come sostegno per la sua elezione a Senatore  perché favorisse la Biotek,  il suo impero farmaceutico .

Boris aveva scelto di vivere, durante le sue vacanze, a Pesaro, dove aveva acquistato “Villa Oliva” un immobile del ‘600 ristrutturato da lui in maniera eccellente. Durante alcuni lavori di scavo,  per il restauro della villa,  trovò un’urna ebraica che fece ristrutturare per poi donarla alla Sinagoga di Pesaro.

Boris è un’amante della musica classica e dell’opera,  non mancò il suo contributo al Rossini Opera Festival, infatti, si narra che un giorno fece chiamare la sua segretaria alla direzione del ROF e chiese della somma più alta versata dai singoli sostenitori, Boris prontamente alzò quella cifra di modo che fosse lui il più importante sostenitore. Inoltre, durante una edizione del Festival mise a disposizione la sua villa ed offrì una cena ai cantanti, ospiti istituzionali, giornalisti, organizzatori . Di quella elegante cena ancora vi è memoria!

Pensate un po’, era l’agosto del 2018,  e già le persone vicine a Boris Shpigel sentivano parlare di guerra… Putin voleva fare la guerra. La Russia avrebbe acceso la solita guerra per il solito porto commerciale sicuro nel Mar Nero? Avrebbe usato le armi per conquistare parte dell’Occidente e parte di quel popolo, da sempre ambito, che si chiama Ucraina? …. Può darsi che succeda … e, successe!

Ma, torno alla notizia, il 5 di novembre,  Boris Shpigel è stato liberato dopo una detenzione durata tre anni ed una condanna a 11 anni di carcere ed al pagamento di una multa di 450 milioni di rubli (oltre 4 milioni di euro).  L’avvocato di Shpigel aveva presentato una richiesta di liberazione  sulla base di una grave malattia cronica. Secondo gli investigatori, così come viene riferito dal giornale Kommersant,  Shpigel, insieme alla moglie Evgenia e al direttore generale della Pharmacia Anton Koloskov, avrebbe pagato una tangente all’ex governatore della regione di Penza, Ivan Belozertsev, per aver esercitato pressioni sugli interessi di Biotek e per aver ricevuto ingenti ordini per la fornitura di medicinali a ospedali di Penza.Tuttavia, la regione di Penza non è uno dei principali clienti di Biotek, i maggiori clienti di Biotek che hanno firmato contratti per un valore di 14.5 miliardi di rubi sono: il dipartimento Sanitario di Mosca ed il Ministero della Salute russo. Oltre ai farmaci, nel 2020, il gruppo Biotek ha fornito test rapidi Biozek IgG/lgM per gli anticorpi contro il coronavirus. Comunque, quello che è certo è che  alla fine del 2020 Biotek occupava il decimo posto nella classifica dei distributori farmaceutici nella Federazione Russa, avendo venduto prodotti per un valore di 41,1 miliardi di rubli.

Ma nel 2022, dopo l’arresto di Shpigel, il gruppo chiuse con una  perdita di 1,6 miliardi di rubli. Nel novembre 2022, il fornitore di farmaci Ellara ha presentato una richiesta di fallimento contro Biotek.

Nell’arco di due anni è stato polverizzato un impero farmaceutico, sono stai licenziati almeno 6000 dipendenti , verrebbe da dire per un orologio ed una Mercedes?  Oppure si potrebbe pensare, come molti pensano,  che il Signor Boris  Shpigel non avesse voluto finanziare il “guerraiolo” Putin nell’impresa di sottrarre al popolo Ucraino una parte del suo territorio? In particolare la Crimea, capoluogo portuale nel Mar Nero?.

E, bisogna fare presente, che Putin avesse chiesto all’ucraino Boris Shpigel di “tagliare”, in favore della Russia, un pezzo della sua terra e del suo mare.

 

 

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