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Inaugurato il 689mo anno accademico dell’Università di Camerino

Inaugurato il 689mo anno accademico dell’Università di Camerino

Ospite il professor Paolo Benanti, al quale l’Ateneo ha conferito il Dottorato Honoris causa in “Computer Science and Mathematics”

CAMERINO – “Carissime studentesse e carissimi studenti, siete il cuore pulsante di questa istituzione. Nei vostri occhi brilla quella scintilla di curiosità e di voglia di scoprire che nessuna intelligenza artificiale potrà mai avere. La tecnologia potrà supportarvi, potrà aiutarvi a esplorare mondi sconosciuti, ma sarà sempre il vostro spirito creativo e il vostro desiderio di migliorare la realtà a fare la differenza. Se guardo voi, vedo la speranza. Vedo la generazione che ha nelle mani gli strumenti per piegare la storia verso il bene. La realizzazione personale deve essere sempre accompagnata dal senso di responsabilità collettiva. Ogni vostra conquista, ogni vostro successo, sarà tanto più grande quanto più contribuirà a rendere migliore la vita degli altri. Non vi chiediamo di essere perfetti, vi chiediamo di essere autentici: cercate, sperimentate, osate. Siate cittadini del mondo, ma non dimenticate le radici che vi legano a questa terra. Siate innovatori, ma non perdete mai il contatto con quei valori umani che rendono ogni traguardo veramente significativo. E, soprattutto, non dimenticate mai che la vera forza del sapere sta nella capacità di costruire relazioni, di tessere legami, di lavorare insieme per un bene più grande. Noi, insieme, tutti insieme, siamo UNICAM”: è con queste parole di speranza e fiducia che il Rettore Graziano Leoni, con grande emozione, ha dichiarato ufficialmente aperto il 689mo anno accademico della autentica, questo è l’aggettivo scelto quest’anno, Università di Camerino.

“Persona, Valore, Scienza: un ‘futuro connesso’ tra etica e conoscenza” è stato il tema scelto quest’anno per la cerimonia che ha avuto come ospite d’onore il Prof. Paolo Benanti, Presidente della Commissione AI per l’Informazione presso il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, al quale l’Ateneo ha conferito il dottorato di ricerca honoris causa in “Computer Science and Mathematics”.
Oltre a presentare i risultati raggiunti dal nostro Ateneo nell’ultimo anno, la cerimonia è stata la prima occasione per illustrare il Piano Strategico di Unicam, il documento che guiderà le azioni, le iniziative e le attività di Unicam nei prossimi anni.
L’evento si è aperto con i saluti del Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, del Sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, del Presidente del Consiglio studentesco Edoardo Pettinari, della Rappresentante del personale tecnico e amministrativo Rosella Paggio, della Rappresentante del personale docente e ricercatore Agostina Latino e del Direttore Generale Andrea Braschi. Il Magnifico Rettore, prof. Graziano Leoni, ha poi tenuto la relazione al termine della quale è stato dichiarato ufficialmente aperto l’anno accademico.
“Nella seduta straordinaria congiunta dello scorso 10 ottobre, – ha affermato il Rettore Leoni –   il Senato Accademico ed il Consiglio di Amministrazione è stato approvato il Piano Strategico di Ateneo 2024-2029 elaborato con tutta la mia squadra di Prorettrici e Prorettori, Delegate e Delegati che mi affiancano con entusiasmo e che ringrazio di cuore. Al cuore del Piano Strategico vi è la “cura”, l’atteggiamento con cui ci poniamo nei confronti dei nostri interlocutori, integrando l’attenzione verso le persone, l’ambiente, le relazioni e le sfide globali, orientati dall’ apertura, dal benessere e dall’innovazione, cioè dalla volontà di creare una comunità accogliente, capace di innovare per migliorare la vita collettiva e anticipare i cambiamenti. Con questo Piano Strategico adottiamo decisamente una visione integrata della missione universitaria superando la semplificazione che consiste nel separare didattica, ricerca e impatto, individuando invece tre dimensioni all’interno delle quali concretizzare la nostra azione: “persona”, “valore” e “scienza”.
“L’internazionalizzazione – ha proseguito il Rettore – è uno dei pilastri su cui si fonda la sostenibilità dell’università del futuro: Unicam ha partecipato nell’ultimo anno a diversi bandi nazionali ed europei ottenendo cospicui finanziamenti.  Con i Progetti Erasmus+ per la mobilità verso i Paesi europei ed extra europei, con due iniziative educative transnazionali verso l’Asia e l’Africa e con l’Università europea KreativEU abbiamo ottenuto circa 3,5 milioni di euro di finanziamento. Particolarmente sfidante sarà il progetto dell’Università europea KreativEU, un’alleanza di 11 università distribuite in altrettanti Paesi europei. Finanziato con più di 14 milioni di euro, il progetto vede UNICAM coinvolta in molti ambiti che la caratterizzano”.
Grande soddisfazione ha espresso il Rettore Leoni anche per il dottorato di ricerca: “i dati emersi nel report AlmaLaurea presentato la scorsa settimana ci restituiscono un tasso di occupazione dei nostri Dottori del 95.8%, rispetto alla media nazionale del 91.5%, quinti sulle 54 sedi esaminate, con un giudizio di efficacia della formazione positivo per il 94.1% contro il 90.5% nazionale. Importantissimo il fatto che il 57% dei nostri Dottori non ha genitori laureati, segno evidente della preziosa funzione di ascensore sociale esercitata dal nostro Ateneo.
Dopo l’intervento del Rettore è iniziata la cerimonia di conferimento del Dottorato Honoris Causa con la lettura del verbale della School of Advanced Studies da parte del prof. Michele Loreti, Direttore della Scuola di dottorato di Ateneo, e la laudatio tenuta dal prof. Andrea Polini, docente della Sezione di Informatica della Scuola di Scienze e Tecnologie.
Il prof. Benanti ha chiuso la cerimonia con la sua lectio magistralis su “L’umanità tra nous e metis: la conoscenza umana nell’epoca dei saperi delle macchine”.
“Questo conferimento mi onora – ha sottolineato il prof. Benanti – ed è un segnale forte di come l’attenzione all’etica dell’intelligenza artificiale, che vede in me un portavoce, sia riconosciuta dalla società e da questo prestigioso ateneo. Quando ho iniziato a occuparmi di questa materia e ad approfondirne lo studio, come pure a comunicarla ad un pubblico sempre più ricettivo, le mie speranze erano di riuscire a contribuire alla costruzione di un mondo quantomeno consapevole. Ricevere oggi questo titolo è un grande traguardo, che mi sprona a continuare nel mio impegno nello studio dell’impatto sociale delle tecnologie digitali e delle intelligenze artificiali”.
“La macchina è capace di metis, ma il nous – ha affermato il prof. Benanti – sembra sfuggire a qualsiasi capacità computazionale. Niente di tutto questo sminuisce il prodigio delle intelligenze artificiali o i benefici che queste portano e porteranno all’umanità. Per noi accademici, il vero che la nostra ricerca scientifica può individuare è l’unica via per formare e informare il corretto uso di queste macchine e un loro uso a vero beneficio dell’umanità.
“L’Università trova la sua missione specifica e unica: creare paesaggi culturali – ha proseguito il prof. Benanti – che sappiano dare alla nostra cognizione gli strumenti non solo per comprendere, ma per fare quella selezione delle informazioni necessarie per creare cultura donando alle persone una semantica e un senso adeguato alle sfide da vivere in questo tempo. L’università è stata e deve mai come oggi essere il luogo della ricerca del senso, come uno spazio dedicato alla conoscenza e all’esplorazione critica della realtà. Attraverso le diverse discipline l’università offre gli strumenti per comprendere e interpretare il mondo favorendo la riflessione, la ricerca di significati più profondi su temi fondamentali come la natura, la società, l’individuo, la cultura e il progresso. L’università è anche il luogo dove convivono persone di diverse culture, esperienze e prospettive creando un ambiente fertile per un confronto che arricchisce la comprensione del senso stesso della nostra realtà”.
Al termine della cerimonia il Rettore ha consegnato al prof. Benanti il Sigillo e l’Anello, simboli dell’Ateneo.

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