Interessante incontro ad Ancona sul generale Anders proposto dall’Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti / VIDEO
Interessante incontro ad Ancona sul generale Anders proposto dall’Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti / VIDEO
di MASSIMO CORTESE
ANCONA – Presso il Polo di Economia di piazza Martelli si è tenuto un interessante incontro sulla figura del generale Anders, il Comandante del II Corpo di Armata polacco, le cui truppe portarono alla liberazione della Città Dorica. Il titolo dell’incontro è stato “La figura del generale Wladislaw Anders nel panorama del XX secolo”.
L’incontro, organizzato dall’Accademia Marchigiana di Scienze, Lettere ed Arti, in collaborazione con l’Istituto Storia Marche e l’Associazione Italo Polacca Nuova delle Marche, ha avuto il patrocinio del Consolato Onorario della Repubblica di Polonia di Ancona e dell’associazione FIDAPA BPW sezione di Ancona- Riviera del Conero.
La prima relatrice è stata la dottoressa Maria Radozycka Paoletti, che con il suo intervento su “Il generale Anders: un soldato, un leader, un uomo” ha fatto una panoramica su questo importante personaggio. Nato nel 1892 in Russia, quando ancora la Polonia non esisteva, in quanto divisa tra la Russia, l’Austria e la Prussia, partecipò alla Prima Guerra Mondiale nelle file dell’Esercito zarista, ma, dopo la Rivoluzione russa del 1917, divenne ufficiale dell’Esercito Polacco. Promosso Generale di brigata nel 1934, si trovò a vivere la sorte comune a molti soldati polacchi. La sconfitta con i tedeschi nel 1939 e la successiva occupazione sovietica lo portarono a vivere la sofferenza della carcerazione e delle torture, ma a seguito dell’invasione tedesca dell’URSS, venne liberato e nominato Comandante dell’Esercito polacco in funzione antinazista. Superando le resistenze di Stalin, riuscì ad ottenere dagli inglesi, all’epoca alleati dei russi, di combattere i tedeschi con un proprio esercito, formato dai soldati spesso denutriti, provenienti dai campi di concentramento sovietici. Nello strappare a morte certa i soldati polacchi, Anders ebbe la lungimiranza di salvare anche molte donne e bambini, inquadrando le prime tra le Ausiliarie e i secondi tra i Cadetti. Dopo l’addestramento militare in Iran e in Palestina, a lui venne affidato il Comando del Secondo Corpo di Liberazione Polacco in Italia, (il Primo combattè in Francia) alle cui dipendenze parteciparono altre forze, quali il ricostituito Esercito Italiano e la Brigata Maiella. Distintosi per numerose imprese di successo, come Montecassino, la liberazione di Ancona e di Bologna, resosi conto che non sarebbe potuto rientrare in una Polonia asservita al Potere Sovietico, volle che il Secondo Corpo di Liberazione Polacco ricreasse le condizioni di una Piccola Polonia in terra italiana. Privato della cittadinanza polacca, dopo lo scioglimento del Corpo, Anders si ritirò a Londra, dove morì il 12 maggio 1970. Eppure, qualche mese prima di morire, nel 1969, egli scrisse che era comunque certo che una Polonia libera e indipendente sarebbe venuta alla luce, prima o poi: queste parole profetiche sintetizzano lo spessore del Generale Wladislaw Anders, che non ha mai smesso di credere nei suoi Ideali.
È quindi seguita la relazione di Sergio Sparapani dal titolo “L’epopea del II Corpus dal gulag di Stalin alla Campagna d’Italia”, che ha ripercorso la storia del II Corpo di Liberazione Polacco ed in particolare della liberazione di Ancona. La conquista dello strategico Porto di Ancona era un obiettivo del premier britannico Churchill, che avrebbe dovuto portare alla Liberazione dei Balcani, ma poi le cose andarono diversamente. Alle ore 16.30 del 18 luglio i soldati polacchi entrano ad Ancona, e la bandiera polacca verrà issata sul Monumento di Cavour, alla presenza dei pochi anconetani rimasti.
Infine, Cristina Goraiski Visconti ha parlato de “La presenza femminile nel II Corpo d’Armata Polacco”, soffermandosi sulle camioniste e le cantiniere. In particolare, è stato presentato uno scritto del dicembre 1945, nel quale una giovane donna parla delle prossime Festività e della preparazione dell’atteso pranzo del giorno di Natale. E pensare che tra giugno e settembre 1946, con lo scioglimento del Corpo, anche sulla presenza delle Ausiliarie sarebbe calato il sipario per sempre.
In conclusione, quello di oggi è stato un incontro che ci ha fatto rivivere pezzi di quotidianità di persone verso le quali noi tutti dobbiamo nutrire la più sincera gratitudine per quanto hanno fatto per garantire la nostra libertà.
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