Il nuovo aumento delle tariffe idriche non preoccupa Barbieri e la Giunta di Mondolfo
Il nuovo aumento delle tariffe idriche non preoccupa Barbieri e la Giunta di Mondolfo
di DANIELE CECCARELLI
MONDOLFO – Consiglio comunale piuttosto trafficato quello del 28 novembre nella sala consiliare di Mondolfo.
Dopo le schermaglie sul Documento Unico di Programmazione, approvato a maggioranza dei voti, per l’anno 2025 e triennio 2025-2027, senza particolari novità di rilievo tranne le prevedibili riduzioni dei trasferimenti statali che si decideranno con la finanziaria per il 2025, in discussione in Parlamento, ed il ricorso quasi scontato alla sottoscrizione di mutui se si vorrà continuare ad amministrare oltre l’ordinario, da notare il giudizio sferzante, alle critiche avanzate dal consigliere Samuele Mancini sul D.U.P., da parte del Vice-sindaco nonché assessore al bilancio Carlo Diotallevi, il quale ha definito in modo tranchant le critiche citate come “banali” e “retoriche”.
Il Mancini aveva criticato il D.U.P. per la sua carenza di visione strategica.
Invece la discussione della mozione, sempre della minoranza consiliare, sulla mancata partecipazione del sindaco o suo delegato all’Assemblea dei comuni per il servizio idrico integrato (AATO1 MARCHE NORD) del 25 ottobre c.a., in cui si sono decisi gli aumenti tariffari per il 2024 e 2025 e la revisione tariffaria in diminuzione per il 2023 dei comuni serviti da ASET Spa è stata più scintillante.
Il sindaco Barbieri ha irriso la minoranza consiliare e la mozione presentata dicendo che è l’unica in tutta la provincia che protesta.
Non è affatto vero. Anche la minoranza consiliare del comune di Monte Porzio ha protestato contro il sindaco perché si è limitato ad astenersi sulla delibera dell’aumento tariffario.
E poi i comuni gestiti da ASET Spa sono tre: Fano, Mondolfo e Monte Porzio non sarebbe stato difficile concordare un’azione comune dato che si definiscono politicamente di “centro-destra”.
Barbieri poi, incalzato dal Bonacorsi (capogruppo consiliare di minoranza) si è lanciato in una affermazione a dir poco sorprendente.
Ha fatto intendere in sostanza che il non presentarsi alle votazioni dell’Assemblea, in cui si sono decisi gli aumenti tariffari, per il 2024 e 2025, ma anche la diminuzione per il 2023, è stato un segnale di dissenso.
Adesso Barbieri lascia intendere che il non andare a votare è un segnale di dissenso. Ne prendiamo atto.
Allora dovrebbe riflettere sul fatto che nel 2021, alle elezioni comunali, il non voto ed il voto ad altra lista raggiunse il 53%.
Mettendolo così in minoranza rispetto all’intero corpo elettorale.
Si comporti di conseguenza allora se è coerente politicamente!
Alla fine delle scintille e delle politiche arrampicate sugli specchi di chi non sapeva bene come giustificarsi si è chiuso l’argomento con la dichiarazione del consigliere Gentili: “il sindaco, ancora una volta, ha scelto di mettere la testa sotto la sabbia”. Tanto ci sarà sempre chi paga.
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