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Marco Rizzo e Francesco Toscano sabato pomeriggio saranno a Macerata

Marco Rizzo e Francesco Toscano sabato pomeriggio saranno a Macerata

Nella Sala Cesanelli dello Sferisterio, a partire dalle ore 16:30, prenderanno parte alla seconda assemblea regionale di Democrazia Sovrana e Popolare. Un appuntamento in vista delle consultazioni del 2025

MACERATA – “Bisogna mettere in campo una discontinuità, un cambio di passo concreto, non con le classi dirigenti che hanno abdicato al loro ruolo per farsi azionare automaticamente dai signori di Washinghton e Bruxelles, ma con i cittadini liberi che vogliono ricostruire la comunità  marchigiana devastata con la mano destra e con la sinistra dagli effetti di una guerra che ha tolto  sanità, diritti e produzione industriale per dare al mercato delle armi causando rincari e disoccupazione. “ Non usa mezzi termini la coordinatrice regionale di Democrazia Sovrana e Popolare Marianella Fioravanti nell’annunciare  la seconda assemblea marchigiana del movimento di Marco Rizzo (nella foto) e Francesco Toscano.

Entrambi i leader nazionali saranno a Macerata (Arena Sferisterio, Sala Cesanelli,  Piazza Nazario  Sauro sabato 30 novembre dalle ore 16:30. Ricostruire le Marche. L’alternativa sovranista è all’opera è il titolo di un appuntamento che mira a “coinvolgere le forze regionali che contrastano le ditte e i brand della politica affaristica diretta dall’esterno e guidata dagli speculatori sovranazionali per tornare alle esigenze collettive ed individuali: la pace,  il lavoro, la casa, la sanità”.

Tre i focus di questa “ristrutturazione regionale”. L’esigenza di un’alleanza sociale dei lavoratori sarà approfondita da Claudio Rossetti (Segretario Territoriale FISI Marche), la “ricostruzione materiale di identità territoriali e  sociali ed ecosistemi economici annichiliti dalla globalizzazione” verrà trattata nel corso dell’interessante  tavola rotonda  “La ferita del sisma” a cura del documentarista Marco Costarelli, con professionisti, promotori turistici e lavoratori dell’area del cratere. Ad indagare i riflessi della situazione internazionale sulla nostra regione saranno Maurizio Castellani ( vice-coordinatore DSP Marche) e Luciano Bruni (resp. Scuola e Cultura DSP). Marco Rizzo (coordinatore nazionale DSP)  e Francesco Toscano (Presidente DSP)  illustreranno  il futuro del sovranismo popolare nelle Marche e nel resto d’Italia.

Si discuterà anche di Regionali? “I governi nazionali e locali guidati dal partito unico delle armi per il gas Made in Usa (Meloni, Schlein e Conte, con “destre” e “sinistre”  finte  alleate ed annesse)-spiegano i due massimi dirigenti di Democrazia Sovrana e Popolare- stanno praticando un  programma politico  di distruzione dell’esistente  per inseguire i mercati e le grandi potenze continentali che li dominano  trascurando di occuparsi degli effetti che la globalizzazione e la guerra globale, da loro  accettate acriticamente,  hanno sull’esistenza delle collettività e delle persone. Il primo punto del loro programma è il passaggio di ricchezza dall’economia reale alla finanza, da chi lavora a chi specula,  dalle mani di chi la produce (lavoratori, piccola e media impresa, commercio, artigianato) ai marchi  che prendono finanziamenti statali per chiudere gli stabilimenti e spostare la produzione-con il consenso della politica- nei cosiddetti paradisi fiscali. I lavoratori italiani, così, perdono la professione di una vita, i distretti produttivi soffrono  con ricadute drammatiche per l’occupazione e le istanze della gente comune vengono solo usate come rumorosa e inutile grancassa mediatica buona per la passerella di leader sindacali ora mansueti, con Draghi al governo, ora aggressivi a comando per guadagnarsi il plauso di platee televisive amiche.

Il partito unico per le armi e la globalizzazione selvaggia distrugge anche il diritto di cura.  La sanità, infatti,  affidata alle regioni, nelle Marche è passata dalla gestione di Centrosinistra che chiudeva ospedali pubblici, regalava finanziamenti per 350 milioni l’anno alla sanità privata e ci faceva perdere 70 milioni in mobilità passiva a una destra che ha cristallizzato quella stessa situazione cambiandole nome, da Asl ad Ast.  C’è poi la distruzione delle società, delle identità culturali, delle comunità ferite. Un abbandono  bipartisan da parte delle  destre-sinistre liberiste e belliciste del Paese osservabile nelle zone del cratere, dove i cittadini sono ancora senza casa,  le strutture  in difficoltà e le aree interne si spopolano mentre aumenta il numero dei commissari, con i loro corposi staff.” Stanno provando ad azzerare  la straordinaria diversità culturale,  umana dei nostri territori.  Non glielo permetteremo”.

 

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