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In tanti all’inaugurazione della mostra “Ti ho preso come mio” su Enzo Piccinini / FOTO

In tanti all’inaugurazione della mostra “Ti ho preso come mio” su Enzo Piccinini / FOTO

di MASSIMO CORTESE

ANCONA – Nella chiesa del Gesù in piazza Stracca, di fronte al Palazzo degli Anziani, è stata inaugurata la mostra sul medico modenese Enzo Piccinini, scomparso il 26 maggio 1999 a causa di un incidente stradale.

Nonostante la morte sia avvenuta più di venticinque anni fa, la figura di Piccinini suscita a tutt’oggi un grande interesse, come testimonia la significativa affluenza di visitatori. Per l’occasione, sono intervenute Chiara Piccinini, figlia di Enzo, e Paola Navacchia, curatrice della mostra. A fare gli onori di casa è stato Alberto Tazioli del Centro Culturale Miguel Manara di Ancona, che peraltro, da giovane studente in Ingegneria, conobbe personalmente Enzo Piccinini, così come è avvenuto per molti studenti degli anni novanta. Non dimentichiamo che Piccinini ottenne la Maturità classica presso il Liceo Classico Rinaldini di Ancona nel lontano 1970.

Nel prendere la parola Chiara, lieta di presentare la mostra già esposta al Meeting di Rimini, nel definire eccezionale la figura di suo padre, ha però precisato, sorridendo, di essere comunque una ‘testimone di parte’.

La curatrice Paola Navacchia ha illustrato i pannelli della mostra, precisando che l’idea di realizzare questa iniziativa ha preso corpo dopo la pubblicazione del libro “Amico carissimo” sulla vita di Enzo. La mostra riporta molte testimonianze rilasciate da persone che lo hanno incontrato, e c’è posto anche per quella dello studente che litigò aspramente con Enzo. In quell’occasione il chirurgo telefonò dopo qualche ora al padre del ragazzo, scusandosi per le dure parole dette al suo giovane interlocutore. Questa, probabilmente, è l’immagine migliore con cui vogliamo ricordare Enzo Piccinini, un uomo dotato di una fede incrollabile, dalle forti passioni e da un amore fuori del comune per la quotidianità.

Piccinini era solito dire che l’amicizia con don Luigi Giussani gli aveva letteralmente salvato la vita. Si relazionava con gli altri con lo stesso approccio che aveva conosciuto nell’incontro con il sacerdote brianzolo.

La mostra potrà essere visitata, con il supporto delle guide presenti sul posto, fino alla mattina di lunedì 2 dicembre. Gli orari sono: mattino 10.00-12.30; pomeriggio 17.00-19.30.

Si precisa che la mostra non sarà visitabile nel pomeriggio di sabato 30 novembre, in occasione della presentazione del libro “Una rivoluzione di sé” prevista all’Istituto Podesti Calzecchi Onesti di Ancona alle ore 18.00.

(Le fotografie sono di Stefano Sacchettoni)

 

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