Anche nelle Marche i cittadini moldavi hanno votato per il nuovo presidente / FOTO
Anche nelle Marche i cittadini moldavi hanno votato per il nuovo presidente / FOTO
di PIERPAOLO MASCIA
JESI – Il popolo moldavo, è stato chiamato al ballottaggio presidenziale, per scegliere chi sarà a guidare il paese tra i candidati Maia Sandu, la presidente uscente, e il filorusso Alexandru Stoianoglo. Tutti i cittadini moldavi residenti in Italia, così anche nelle Marche, fin dalle prime ore della giornata si sono presentati presso i seggi per votare il proprio candidato.
“È la prima volta che siamo andate a votare da quando siamo in Italia”, ci dice Olga Truhanova, moldava, dal 2009 in Italia, sposata con un marchigiano, e da questo matrimonio è nata una bellissima bimba.
“Questa volta abbiamo sentito fortemente il bisogno di aiutare il nostro paese di origine almeno con il nostro voto ovviamente pro Europa, visto che siamo in Europa. Siamo contro la guerra, siamo per la Democrazia.
“Vogliamo un paese libero per i nostri cari che sono rimasti a vivere la, la situazione economica è grave e per questo abbiamo chiesto di poter far parte della Comunità Europea, per poter avere delle opportunità commerciali ed altro. Il nostro è un grande paese, un popolo genuino”.
“Speriamo che i voti siano onesti non come spesso accade – esorta Tatiana Truhanova, dal 2010 residente in Italia, anche lei sposata con un marchigiano e con due figli -. Se invece dovesse vincere il filo russo che escano tutti in piazza a protestare, perché così non si può andare avanti. La gente scappa all’estero e chi rimane ha qualcuno all’estero che gli manda i soldi per vivere.
“Sappiamo da nostri conoscenti, che chi ha paura di votare contro i russi, perché sono successe tante cose brutte a chi si opponeva a determinate linee politiche. Vorremmo un paese democratico, libero, dove ognuno possa esprimere il proprio pensiero”.
“Sono stato per un periodo a Mosca per lavoro, ci hanno trattato male, non eravamo degni di loro, ci hanno insultati, mal pagati, io soprattutto non ho avuto lo stipendio di tre mesi, questa non è democrazia, pensate cosa potrebbe succedere nel nostro paese. Se ritorna la dittatura – ci racconta David, da 16 anni in Italia, operaio di un azienda della provincia di Ascoli -. Qui in Italia puoi parlare, dire quello che pensi senza che ti portano in un carcere, ho vissuto con i miei genitori la dittatura, ero piccolo, però me la ricordo bene”.
Alexandru, anche lui da 19 anni in Italia, ha aggiunto: “Sono dovuto fuggire dal mio paese, se fossi rimasto avrei fatto una brutta fine, mi cercavano dappertutto, i miei genitori sono stati pestati affinché dicessero dove stavo, tutto questo non deve più accadere”.
Ma sono tante le testimonianze e i commenti dei cittadini e eelle cittadine moldavi, che stanno da tanti anni in Italia, si sono inseriti molto bene, un popolo laborioso, gentile, generoso, pacifico, sempre pronto ad aiutare il prossimo, senza risparmiarsi.
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