A Chiaravalle coinvolgente dialogo tra due metodi educativi
A Chiaravalle coinvolgente dialogo tra due metodi educativi
Maria Montessori e Robert Baden Powell, due grandi maestri a confronto
di MARINELLA ORILISI
CHIARAVALLE – A Chiaravalle si è tenuto il convegno dal titolo “Dialogo tra due metodi educativi”.
In occasione dei 70 anni del MASCI (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani) e della giornata dello scoutismo adulto (6 ottobre) il MASCI MARCHE ha deciso di tributare una giornata alla nota scienziata e ricercatrice chiaravallese Maria Montessori e all’ideatore dello scoutismo Robert Baden Powell che hanno lasciato un segno indelebile nella educazione e formazione giovanile.
Un folto e vario pubblico ha ascoltato le relazioni di Sonia Coluccelli, autrice del libro “Dialoghi sull’autoeducazione” e del presidente del MASCI Massimiliano Costa.
Chi sono gli ospiti:
Sonia Coluccelli laureata in filosofia e docente di scuola primaria. E’ coordinatrice della Rete Scuole Montessoriane, formatrice e vice presidente di Fondazione Montessori Italia. Autrice di numerosi saggi pedagogici. Si occupa di ricerca educativa.
Massimiliano Costa, attuale Presidente nazionale del MASCI al suo secondo mandato, con esperienza di 40 anni di insegnamento; ha reso servizio alla politica come consigliere regionale
Facciamo un po’ di chiarezza.
Maria Montessori dai primi del ‘900 dedicò la sua vita allo studio, approfondimento e “messa a terra” di un metodo educativo innovativo e all’avanguardia per il periodo storico di riferimento. Esso è basato sul concetto che l’educazione si realizza attraverso le esperienze dove il bambino/ragazzo ne sarà il protagonista.
La Colucelli fa partire la sua riflessione sul fatto che è errato pensare che le teorie della Montessori siano l’unica via per un’ottima educazione. Lei stessa lo sosteneva, infatti, non a caso, lei e Baden Powell si citavano a vicenda nei loro scritti si scrivevano confrontandosi con reciproca stima.
Anche B.P., nel suo pensare all’educazione, sosteneva l’importanza di educare attraverso le esperienze. Maria Montessori e Robert Baden Powell spesso hanno espresso pensieri talmente simili che è difficile stabilire da chi provengono se non lo abbiamo appurato prima della lettura.
La differenza sostanziale tra i due è che la Montessori studiò l’educazione rivolta ai bambini, mentre Baden Powell la pensò per i ragazzi, ma entrambe condividevano l’importanza di educare non solo la mente ma anche l’intero individuo.
Questi metodi educativi, entrambi, non sarebbero esistiti senza che avessero alla base la tesi dell’autoeducazione. Chi ha vissuto nell’infanzia un’esperienza di autoeducazione autentica sarà in grado di operare con maggior agio le scelte che richiedono discernimento tra le diverse opportunità che si possono presentare a ciascuno nel corso della propria esistenza.
I bambini/e sono come muratori che costruiscono la loro casa. Gli adulti (genitori, insegnanti, educatori) sono preposti a preparare il cantiere, cioè a fornire gli attrezzi per fare il lavoro. Noi adulti non possiamo fare la casa per loro (facciamo già fatica a fare la manutenzione alla nostra).
L’intervento di Costa inizia con l’esortazione a noi adulti di non fare una cosa solo perché l’abbiamo sempre fatta. Quando si parla di MASCI ci si rivolge agli adulti che, nel loro profondo, sono convinti che, a qualsiasi età, si cresce sempre.
B.P. non era un pedagogo, non aveva fatto studi classici, lui era un militare e affermava che lo scoutismo non era una scienza, ma il racconto di una esperienza. Il tema dell’esperienza è fondante nello scoutismo.
Mario Mazza, maestro ed educatore, fu colui che contribuì saldamente alla nascita dello scoutismo in Italia nei primi anni del ‘900. Dopo la fine della seconda guerra mondiale egli ebbe l’intuizione di fondare il MASCI. Mazza prima ancora di B.P. e della Montessori aveva capito l’importanza della scuola per la realizzazione dello studente e, dunque, dell’uomo del futuro.
All’inizio del 1900 l’esigenza di cambiare la scuola era forte; ci stiamo chiedendo ancora oggi, nonostante le molteplici esperienze, iniziando dalla Montessori ma non solo, quale dovrebbe essere il migliore metodo educativo.
Tornano a Costa: mentre nello scoutismo giovanile il metodo educativo non può esistere se non c’è un rapporto umano tra capo e ragazzo, ma l’educazione passa sempre attraverso il capo, nel MASCI l’autoeducazione passa attraverso la comunità di adulti alla pari.
La meta di tutto lo scoutismo è formare buoni cittadini.
Alla domanda “ci sono controindicazioni ad affidarsi troppo all’autoeducazione?” Coluccelli risponde che è importante lo sguardo dell’altro per creare le condizioni per costruire sé stessi.
La vita ha dei limiti e abbiamo bisogno di altre persone per costruirci.
Massimiliano Costa replica che “lasciare il mondo un po’ migliore di come l’abbiamo trovato” per noi adulti significa realizzare la persona, realizzare sé stessi. Dovremmo chiederci più spesso quale è la nostra vocazione su questa terra in questo tempo che ci è dato da vivere; per esempio: il servizio per l’adulto scout dovrebbe essere uno stile di vita, di attenzione all’altro.
Sicuramente la chiusura di Sonia Coluccelli sprona noi adulti a migliorarci:
“quanta passione traspare dal nostro stare al mondo? …ovvero, citando Maria Montessori “gettare un raggio di luce e passare oltre, questo è il compito dell’adulto”.
All’invito di Sonia di migliorarci, fondato sulle parole della Montessori, da adulta scout, mi permetto di aggiungere che per gli adulti che educano i ragazzi è un concetto validissimo; ma è particolarmente adatto per relazioni nelle nostre comunità MASCI; il mio auspicio è che essere adulti luminosi con leggerezza, serietà, responsabilità ed entusiasmo sia luce per l’autoeducazione.
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