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A Genga finisce un’era, chiude il ristorante Francesco

A Genga finisce un’era, chiude il ristorante Francesco

di DANIELE GATTUCCI

GENGA – Ha chiuso definitivamente le porte il ristorante Francesco, in via San Vittore, vera perdita per Genga ed il suo hinterland e più in generale per l’entroterra montano. Qui dal 1974 sono state servite pietanze marchigiane sia per menù turistici ma anche per matrimoni o convegni di rilevo internazionale, in uno spazioso locale con pareti colorate e rivestimenti di legno, dotato di tre sale, terrazza panoramica e tavoli all’aperto.

Il titolare, Francesco Conti, che ha raggiunto ben oltre l’età della quiescenza ed è riuscito in cinque decenni, avvalendosi dell’importante collaborazione della moglie Giuseppina e in seguito dei figli Christian e Jonathan, a mantenere alto il prestigio di questa storica attività che ha servito almeno tre generazioni, con viva emozione, ci risponde; “Avevamo deciso di vendere l’immobile e di smettere l’attività già da diverso tempo, tra le varie proposte di acquisto ricevute, abbiamo scelto quella del consorzio Frasassi, il quale lo trasformerà nella nuova biglietteria delle grotte, così da assicurare a San Vittore ed a tutto il nostro territorio un continuo sviluppo turistico ed economico. Per noi sarà vero onore vedere San Vittore, già centro turistico di Genga, sempre più valorizzato e affollato di turisti”.

Ad aprire, come detto nel 1974, è stato proprio Francesco con il supporto del padre Aldo. Da subito mette a frutto l’essenziale contributo della signora Giuseppina e nel corso degli anni dei figli Christian e Jonathan, servendo, agli oltre 400 posti di cui ha disposto, piatti con diverse specialità come le pappardelle condite al cinghiale, sempre con la stessa dedizione e aumentando in maniera crescente la sua importanza storica e gastronomica in tutto il territorio e non solo.

Del resto, il cibo è importante in Italia ed alcuni piatti, come in questo caso hanno letteralmente fatto la storia, il ristorante “FRANCESCO”, ne ha prodotti diversi, tra cui: le pappardelle al cinghiale, la polenta, il fritto misto alla marchigiana e la pizza, che rimangono dei capolavori serviti ai tavoli tra i tanti altri che hanno deliziato fino ad oggi i palati dei suoi avventori con ricette tipiche.

Non va certo sottaciuto che il locale accogliente e spazioso, è stato tra i primi nati durante il periodo della scoperta delle grotte di Frasassi, ed è stato gestito fieramente dalla famiglia Conti, che purtroppo ma come i “migliori” lasciano all’apice della loro carriera,  dopo 50 anni di onorato servizio, smette l’attività e nel tempo la struttura si trasforma in un punto di riferimento per tutto l’entroterra ed i tantissimi turisti che affollano ogni anno Genga e le grotte.

“Ringraziamo calorosamente gli innumerevoli clienti che nel corso ci hanno scelto per mangiare le specialità del nostro stupendo territorio”, è l’altra risposta che ricevo a cui si aggiunge: “Ringraziamo anche tutti i collaboratori di sala e di cucina che si sono susseguiti negli anni e ci hanno aiutato ad arrivare fino ad oggi con il nostro ristorante. Sono stati cinque decenni intensi, fatti di enormi sacrifici e di grandi soddisfazioni, ma per noi è davvero giunto il momento di andare in pensione. Un grandissimo ringraziamento è doveroso farlo anche a tutte le agenzie di viaggi ed i tour operators, che ci hanno scelto per far pranzare le migliaia di visitatori delle grotte di Frasassi. Grazie di cuore a tutti” concludono i figli Christian e Jonathan.

Molto ma molto difficile riassumere un percorso di vita in un articolo, così come non si possono spiegare tutte le sfaccettature di una chiusura e le sue ragioni, certo è che la scelta di chiudere “Francesco” è stata ponderata a lungo e dopo aver compreso che è inutile essere roccia e opporsi al fiume, comunque, e questo lo abbiamo letto tra le righe del nostro incontro con il “team” di un progetto casa, famiglia, condivisione, passione e tanto lavoro che la propria vita ha un grande valore e va rispettata innanzitutto partendo da se stessi, dalla propria evoluzione tra persone speciali, in un luogo che è stato magico per tanti e non è mai stato solo un ristorante per chi ne ha capito l’essenza.

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