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La guerra è un inganno, un bel libro di Frédéric Paulin

La guerra è un inganno, un bel libro di Frédéric Paulin

di TIBERIO CRIVELLARO

In Algeria, tra il 1992 e il 1995, c’è una complicata matassa da sbrogliare tra violenza, sangue e morte. Non solo nei segreti campi di concentramento allestiti dai militari al potere dopo un colpo di Stato.

Parallelamente, sia l’intelligence algerina e quella francese combattono, tra mille intrighi e senza esclusione di colpi, una guerra sotterranea per il primato del controllo politico, commerciale e contro l’integralismo islamico che comincia a emergere in modo preoccupante.

Nello sfondo, un paesaggio luccicante di bellezze locali tuttavia disturbate, deturpate da tante ammazzatine, da whisky, donne e cancri umani, famiglie instabili, ambasciate angosciate e soldati mooolto armati.

Regge il timone del libro il tenente (agente della DGSE – cos’è? Leggete il libro) Tedj Benlazar (ufficiale dell’ambasciata francese), nato da madre francese con padre algerino che si trova forzatamente ad attraversare un vero percorso di guerra, continuamente sotto minacce da varie “teste di ponte”: tutte quelle che sanno che non è affatto un burocrate smidollato.

Benlazar ha tanti spiacevoli incontri-scontri, per lo più quelli orchestrati da quel bastardo del colonello Bourbia (del DRS – Trouvez-vous dans le jaune) e un esponente di secondo piano del gruppo islamista armato (contro il regime rivoluzionario al potere il quale non vuole cederlo. Forse appoggiato dal “colonialismo” francese (?) in sofferenza per la mancanza di materie prime. Penultima parentesi).

C’è di tutto, lettori: le grandi proteste di piazza in nome di ideali ranciditi, i tanti partitelli islamisti in guerra pure tra loro, ma pronti a usare la forza contro coloro che vorrebbero un Paese più laico e democratico (ma dai!, sul serio?). Com’è il discorso? Una spirale di terrorismo da tutte le parti, pure dei così detti “buoni”. E repressioni, torture, servizi segreti deviati privi di ogni scrupolo.

Parola dello scrittore Frédéric Paulin che ve la racconta trucemente in “La guerra è un inganno” (E/O Edizioni). Allora, il nostro Benlazar dovrà decidere di sganciarsi in fretta da questo gran putiferio? Ha capito che la guerra è sempre un gran casotto. Ma si, via, è gran romanzo questo del Paulin, per prosa e combinazioni letterarie da spy story, alla le Carré, proprio come piace a voi.

FRÉDÉRIC PAULIN

LA GUERRA È UN INGANNO

E/O Edizioni

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