FALCONARAIN PRIMO PIANOPOLITICA

Cgil, Cisl e Uil: “Il Cpr non è una buona soluzione, né a Falconara né altrove”

Cgil, Cisl e Uil: “Il Cpr non è una buona soluzione, né a Falconara né altrove”

FALCONARA MARITTIMA – “Come CGIL CISL UIL del territorio di Falconara ribadiamo che quella dei Centri di Permanenza per Rimpatri è una  pessima soluzione, a Falconara come altrove”. Lo affermano Massaccesi, Mancinelli e Andreani per conto delle tre organizzazioni sindacali.

“Occorre chiarire che i CPR non hanno nulla a che vedere con la lotta alla criminalità. I CPR sono luoghi di vera e propria detenzione, dove si finisce in molti casi per irregolarità        di      tipo   amministrativo     che    determinerebbero l’allontanamento   dal territorio nazionale quali ad esempio la perdita del lavoro che determina il mancato rinnovo del permesso di soggiorno, oppure il rifiuto della richiesta di asilo. Oppure possono finire nei CPR persone appena sbarcate in Italia che dichiarano di venire da paesi dichiarati “sicuri” o che non hanno manifestato chiaramente l’intenzione di chiedere l’asilo politico.

“Nell’ esperienza italiana, questi centri sono luoghi degradanti, caratterizzati da continue rivolte, atti di autolesionismo, suicidi, quotidiane vessazioni e abusi, tutte ampiamente documentate dal Garante delle persone private della libertà, da associazioni e attivisti in numerosi report e pubblicazioni. Queste strutture risultano del tutto inadeguate, sia dal punto di vista strutturale che funzionale, a garantire il rispetto dei diritti fondamentali, oltre ad essere molto dispendiose ( si stima il costo di 50 € al giorno per ogni persona detenuta).

“Per altro a causa di tempi molto lunghi nell’istruttoria dei singoli casi le persone rischiano di restare in queste “prigioni” per periodi ampi fino a 18 mesi. Occorre poi dire che circa il 50% delle persone al termine del periodo di detenzione esce senza che vi sia stato alcun rimpatrio e resta sul territorio in condizione di irregolarità e senza percorsi di integrazione.

“Come CGIL CISL UIL – aggiungono – riteniamo necessario un tavolo di confronto tra tutte le istituzioni e le associazioni che operano su questo tema, per questioni così delicate che da un lato impattano su di un territorio già al centro di alcune emergenze sociali e dall’ altro coinvolgono i diritti fondamentali delle persone”.

 

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