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Con il 5 in condotta c’è la bocciatura nelle scuole Medie e Superiori

Con il 5 in condotta c’è la bocciatura nelle scuole Medie e Superiori

di FRANCESCA BRUGNETTINI

Il ddl del Ministro Giuseppe Valditara stabilisce nuove regole! Basta di picchiare  i professori e di tirare i pallini  con la pistola ad aria compressa alle professoresse.

Ci sono stati fatti gravi: insulti, schiaffi, minacce dopo una verifica negativa, atti di bullismo; certi alunni credevano di potere fare tutto ciò  “gratis” senza doverne patire le conseguenze.  La Camera dei deputati con 154 voti favorevoli, 97 contrari e 7 astenuti ha approvato la richiesta del ritorno al voto di condotta. Con il decreto presentato dal Ministro Giuseppe Valditara diventa legge, con il “cinque” in condotta si rischia la bocciatura, già da questo anno, alle scuole Superiori ed alle Media.

Comportamenti selvaggi, dunque, a scuola saranno puniti l’era del “vietato vietare” è finita! Ora il “cinque” in educazione civica fa media con i voti delle altre materie, ed alzare la mani su un docente o sul personale scolastico si rischia, oltre alla denuncia, anche una multa che va dai 500 euro ai 10.000 euro.  Il Ministro Valditara esprime grande soddisfazione: “La legge rappresenta un passaggio fondamentale per la costruzione di un sistema scolastico che responsabilizzi i ragazzi, restituisca autorevolezza ai docenti e rispetto per il bene pubblico. Con la riforma, il comportamento degli studenti peserà ai fini della valutazione complessiva del percorso scolastico”.

Se con il “cinque” in condotta si rischia la bocciatura, con il “sei” in condotta si avrà un debito formativo per il quale gli allievi dovranno sostenere una verifica di educazione civica. Per gli studenti delle superiori, specialmente quelli che devono ottenere il diploma, il punteggio più alto si otterrà solo se il voto di comportamento è pari o superire ai nove decimi. Anche la scuola Elementare sarà toccata dalla riforma, infatti torneranno i giudizi sintetici: ottimo, sufficiente, insufficiente che sono ritenuti più comprensibili rispetto ai parametri fissati con i livelli. Con i giudizi sintetici, si avrà una valutazione dell’alunno più efficace ed una migliore comunicazione in termini di comprensione da parte delle famiglie.

Sono passati  8 anni dall’abolizione del voto di condotta, era il 2016  e c’era il governo di Paolo Gentiloni, fu l’allora  Ministro Valeria Fedeli, famosa per i suoi capelli rossi, che sostituì il voto di condotta con “il giudizio sintetico”. Un giudizio ritenuto, dai più e dai meglio, semplicemente una scemenza pazzesca!

 

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