IN PRIMO PIANOMARCHEPOLITICA

Sanità marchigiana sempre più povera, il Pd accusa la giunta Acquaroli

Sanità marchigiana sempre più povera, il Pd accusa la giunta Acquaroli

“Terminati da mesi i fondi per le prestazioni in convenzione e nessun investimento nel potenziamento delle strutture pubbliche”

ANCONA – “Per i cittadini marchigiani curarsi e fare prevenzione è ormai una chimera e il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, è sempre più a rischio. Da tempo, infatti, riceviamo continue segnalazioni da utenti che dopo essersi rivolti ai laboratori analisi privati convenzionati, spesso perché il Sistema sanitario regionale non è in grado di garantire in tempi adeguati le prestazioni richieste, si vedono costretti a pagare per intero i servizi ricevuti. E ciò, purtroppo, vale anche per chi è titolare di esenzione totale, come per esempio i malati di diabete.

“Questo è il frutto di scelte politiche ben precise che sono tutte in capo alla giunta Acquaroli. E’ evidente che il mancato potenziamento delle strutture pubbliche dopo la fase pandemica ha portato all’esponenziale crescita della domanda nelle strutture private, a cui non è però corrisposto un adeguato aumento delle risorse per l’erogazione dei servizi in convenzione”.

A dirlo sono i consiglieri regionali del Partito Democratico.

“Avevamo sollevato il tema già a maggio con un’apposita interrogazione all’assessore Saltamartini – continuano i dem – il quale si era impegnato a verificare con il governo nazionale la possibilità di un adeguamento delle risorse destinate alle strutture del privato convenzionato. Da allora sono passati diversi mesi e nulla è cambiato. Quindi, delle due l’una: o l’assessore Saltamartini ha disatteso l’impegno che si era preso in aula, o il governo Meloni ha voltato le spalle alla giunta Acquaroli e, quel che è peggio, ai marchigiani”.

“In ogni caso – concludono i consiglieri del Partito Democratico – il risultato non cambia. Chi oggi deve svolgere delle analisi chimico cliniche ha davanti a sé solo opzioni negative: attendere i tempi lunghi dei laboratori pubblici causati dai mancati investimenti della giunta Acquaroli; pagare di tasca propria esami che spesso sono fondamentali per prevenire malattie gravi; indebitarsi o rinunciare alle cure, come purtroppo accade sempre più frequentemente a un numero crescente di persone che non possono permettersi di sostenere certe spese. Insomma, la prova provata, non stancheremo mai di ripeterlo, del giudizio espresso dal Collegio dei Revisori dei Conti nel parere redatto in occasione dell’ultimo bilancio regionale: ‘la sanità marchigiana, tutt’altro che universale, è per pochi privilegiati, facoltosi, raccomandati e fortunati’”.

 

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