ECONOMIAIN PRIMO PIANOMORRO D'ALBA

L’agricoltura biologica guarda al futuro

L’agricoltura biologica guarda al futuro

Una selezione di nuove varietà di grano duro e una filiera forte e organizzata

MORRO D’ALBA – Il futuro dell’agricoltura biologica passa attraverso lo sviluppo di nuove varietà di grano e la valorizzazione della filiera cerealicola bio marchigiana. Di questo e di altre tematiche relative alla gestione dell’azienda agricola si è parlato ieri pomeriggio (9 settembre) a Morro d’Alba, presso l’Azienda Vitivinicola Lucchetti, durante il convegno organizzato dal Consorzio Marche Biologiche su “Tecniche innovative per l’agricoltura biologica: sviluppo, riproduzione e utilizzo di varietà biologiche”. Erano presenti, tra gli altri, il presidente del Consorzio Marche Biologiche, Francesco Torriani e, in collegamento video, l’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini.

L’incontro, al quale hanno partecipato oltre cinquanta addetti al settore, ha aperto il ciclo di iniziative promosse da CMB a supporto della programmazione delle semine autunno venine 2024, nell’ambito del progetto di filiera – PSR Marche 2014-2022, Sottomisura 1.2. – Trasferimento di conoscenze ed azioni di informazione, Operazione A “Azioni informative relative al miglioramento economico delle aziende agricole e forestali”.

“Sicuramente il settore bio sta attraversando un periodo particolare- dichiara il dott. Torriani-. Il mercato è in ripresa, ma non sempre riconosce il valore delle nostre produzioni biologiche. Le aziende agricole devono fare i conti anche con l’aumento dei costi di produzione e con i cambiamenti climatici che impattano negativamente sulle rese. Per questo è importante fare un grande lavoro sull’organizzazione, fare filiera e investire sull’innovazione, sulla ricerca di nuove varietà adatte al metodo bio, con l’obiettivo di rendere i nostri prodotti sempre più distintivi, aumentando qualità e quantità”.

L’assessore regionale all’Agricoltura, Andrea Maria Antonin ha annunciato che le Marche hanno da poco raggiunto il 25% delle superfici agricole coltivate a bio, obiettivo che, secondo il Green Deal, i paesi europei devono conseguire entro il 2030.

“In Italia, invece – afferma il prof. Francesco Solfanelli dell’Università Politecnica delle Marche -, abbiamo raggiunto il 18-19% -. È necessario accompagnare la crescita con lo sviluppo di una filiera sementiera forte adottando strategie “push” e “pull”. Le prime devono dare una spinta al settore incentivando le aziende sementiere a fare investimenti strutturali, suddividendo il rischio imprenditoriale e supportandole in fase di moltiplicazione delle sementi e di breeding. Il sistema pull, invece, prevede un piano di comunicazione rivolto agli agricoltori sui benefici dell’utilizzo di sementi adatte”.

Federica Bigongiali della Fondazione Seminare il Futuro ha parlato del ruolo strategico del biobreeding per la crescita della filiera biologica. “Con gli obiettivi che l’Europa ci chiama a raggiungere è importante mettere a disposizione degli agricoltori bio delle varietà appositamente selezionate. Nelle Marche, ormai da diversi anni, la nostra Fondazione è impegnata insieme alla Cooperativa Agricola Gino Girolomoni nella selezione di varietà di frumento duro. Al momento siamo riusciti a registrane una, “Inizio”, e il prossimo anno saremo in grado di dare la semente certificata agli agricoltori che vorranno coltivarla”.

Sono intervenuti anche gli agronomi dott.ssa Susanna Cecchini, il dott. Alberto Zannini; dott. Alessandro Vecchi; dott. Giovanni Cimarelli, esperto di progettazione; Pierfrancesco Fattori, presidente della Montebello Cooperativa, e Giovanni Battista Girolomoni, presidente della Gino Girolomoni Cooperativa.

 Gli altri incontri in calendario nell’ambito del progetto di filiera – PSR Marche 2014-2022, Sottomisura 1.2 sono in programma, sempre dalle ore 17:00 alle 20:00: venerdì 13 settembre a Ponzano di Fermo (FM), presso L’Oasi di Pierino, su “Tecniche innovative per l’agricoltura biologica: utilizzo di sistemi guida e raccolta dati su trattrici agricole – digitalizzazione e agricoltura di precisione”; lunedì 16 settembre a Corridonia (MC), presso l’Hotel Grassetti, su “Tecniche innovative per l’agricoltura biologica: sviluppo – riproduzione e utilizzo di varietà biologiche” e venerdì 20 settembre a Macerata Feltria (PU), presso l’Agriturismo La Faggiola, su “Tecniche innovative per l’agricoltura biologica: lavorazioni conservative del terreno”.

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Il Consorzio Marche Biologiche nasce nel 2010 nell’obiettivo di concentrare in unica filiera tutta l’energia dei coltivatori biologici regionali. Riunisce le principali cooperative leader della filiera cerealicola biologica marchigiana: Gino Girolomoni, Montebello e La Terra e il Cielo; rappresenta inoltre 430 imprese agricole dislocate sull’intero territorio marchigiano, per un totale di 30.000 ettari di superficie coltivata e 20mila tonnellate di materia prima lavorata all’anno. Il Consorzio Marche Biologiche progetta nuove strategie comuni attraverso una struttura organizzativa nata per rafforzare il biologico marchigiano. Tra le principali attività: informazione agli operatori della filiera, promozione in Italia e all’estero, sviluppo di nuovi prodotti, assistenza agli agricoltori per la partecipazione al sistema di controllo e certificazione, servizi di consulenza negli ambiti Agronomici, Progettazione, Finanza Agevolata, Controllo di gestione e Direzionale.

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