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I dadi, un ottimo libro di Ahmet Altan

I dadi, un ottimo libro di Ahmet Altan

di TIBERIO CRIVELLARO

Ricordate quanto ho scritto su Ahmet Altan incarcerato e condannato all’ergastolo per reati di opinione contro il regime del turco di Erdoğan, poi liberato su pressione di scrittori e pensatori di tutto il mondo? Proprio durante la detenzione ha scritto “I dadi” pubblicato dalla E/O Edizioni a fine del giugno scorso.

La vicenda racconta di un ragazzo, Ziya, che ha l’ambizione di “farsi strada” con orgoglio e onore, “coltivare più il corpo che l’anima” (?) mentre l’impero ottomano sta collassando. Caso vuole che il fratello, Arit Beym, venga ammazzato da un malavitoso albanese. Ziya vuole vendetta.

L’omicidio del malvivente gli procura rispetto e fama tra il suo popolo, i circassi. Ma è anche condannato per IL grave reato all’ergastolo. In carcere scivolerà nella dipendenza dal gioco d’azzardo; l’inizio della sua rovina? Ma succede, miracolosamente, che misteriosi uomini di Stato lo faranno evadere. Andrà, via mare, latitante in Egitto nascosto da un pascià locale. In quel luogo conoscerà Nora, figlia del medico personale del potente pascià. L’incontro lo turberà, potrebbe vivere una sana vita senza violenza e armi. Nel frattempo c’è un’amnistia che lo farà ritornare a Istanbul mettendo anima e corpo nel gioco da cui è dipendente.

Non bastasse, verrà coinvolto in un progetto di insurrezione dove il personaggio chiave, è lui, Ziya, a cui verrà affidato il compito di uccidere il gran visir, l’uomo forte dell’impero. Innumerevoli sono i colpi scena come quando gli si presenta davanti la ricca ereditiera Tahira Hanim che tenterà di dissuaderlo da tale sciocchezza. Ma il giovane protagonista continua a sognare fama e ricchezza.

Dov’è finito il suo onore? Lo saprete se avete la santa pazienza, come ha fatto Ahmet Altan analizzando con precisione “chirurgica” l’intera vita del giovane circasso, tra amore, sessualità, tra realtà e fantasia (ma il fatto pare sia realmente accaduto, nota l’autore), fino a mettere in gioco la propria vita, Come a un fatale lancio di dadi. Ne uscirà la doppia cifra, o una disparità che lascia la posta al banco? Intanto, eroici lettori, fatevi una briscola col sottoscritto.

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