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A Chiaravalle dalla Casa del Popolo all’Isola che…c’è

A Chiaravalle dalla Casa del Popolo all’Isola che…c’è

di FABRIZIO ILACQUA

CHIARAVALLE- A Chiaravalle c’è un luogo particolare che sembra completamente disarticolato dal tessuto connettivo della modernità, un luogo che ha visto, dall’anno in cui è sorto, era il lontano 1952, i mutamenti che hanno coinvolto la nostra cittadina, un luogo che sì, è cambiato, ma che nel cambiamento non ha seguito la direttrice veloce del mondo liquido in cui siamo immersi, ha battuto altri percorsi, altri sentieri, per cui se vi si accede si viene catapultati dentro un’altra dimensione che ci lascia assaporare ancora il senso della comunità che molto spesso oggi, purtroppo, si fa sempre più rarefatto e impalpabile.

Quel luogo si chiamava Casa del Popolo, era la casa dei militanti del PCI. Poi, dopo mezzo secolo di Guerra Fredda, lo sgretolarsi delle certezze, lo smarrimento di tanti, il nome è stato consumato, come l’insegna di un locale abbandonato, dal tempo che inesorabile scorre. Il luogo è rimasto, è rinato e oggi si chiama L’Isola – il riferimento all’utopia, all’isola che non c’è, che ha attraversato la storia collettiva dagli anni ‘60 ad oggi è fin troppo evidente – e dentro quel luogo, grazie ai volontari dell’associazione, oggi, è possibile vedere film, prendere in prestito libri, assistere a pièce teatrali, fare una bella spaghettata, ma anche imbattersi in spettacoli come quello nelle foto allegate a questo articolo.

Ora l’estate pigra ha rallentato un po’ le iniziative che riprenderanno in autunno. Per cui, se si ha voglia di riflettere sulla complessità del mondo attuale, o si vuole trascorrere una serata diversa, basta informarsi un po’ tramite i canali social e recarsi in via Giordano Bruno, a Chiaravalle.

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