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L’impianto Edison a Jesi / I sindaci Amicucci, Cillo e Giulianelli: “Vigileremo attentamente”

L’impianto Edison a Jesi / I sindaci Amicucci, Cillo e Giulianelli: “Vigileremo attentamente”

di FABRIZIO ILACQUA

JESI – Sale la preoccupazione tra i sindaci della Vallesina, soprattutto quelli di Chiaravalle Cristina Amicucci, di Monte San Vito Thomas Cillo e Camerata Picena Davide Fiorini, che insieme ai consiglieri di Chiaravalle Domani Mirko Di Rosa, Luca Giulianelli e all’Ufficio ambiente del Comune di Chiaravalle hanno incontrato il sindaco di Jesi Lorenzo Fiordelmondo per avere delucidazioni sull’impianto di Edison Next Recology per il trattamento di rifiuti pericolosi (liquidi e terreni contaminati). I sindaci hanno apprezzato la disponibilità del primo cittadino jesino nell’accordare loro un incontro per parlare dello stato di avanzamento dei lavori.

All’incontro dello scorso 1° agosto presso il Municipio di Jesi è risultato che nessun parere è stato ancora formalizzato per la realizzazione dell’impianto. Vista l’attuale proposta progettuale presentata è stato inoltre riferito che il Comune di Jesi ha già presentato osservazioni in Provincia relativamente alla necessità di verifica dei parametri urbanistici-edilizi, alla scelta localizzativa, all’utilizzo e gestione della risorsa idrica e alla quota di recupero dei rifiuti gestiti nell’impianto esso.

Elementi su cui si è svolta una accurata riflessione e analisi preventiva. Il sindaco Fiordelmondo ha ribadito che è intenzione dell’amministrazione da lui presieduta, arrivare ad una soluzione quanto più condivisa possibile. Ecco dunque l’attivazione di strumenti quali la consultazione popolare, l’inchiesta pubblica, l’istruttoria pubblica ed il tavolo tecnico con le associazioni di categoria al fine di approfondire tutti gli aspetti del progetto.

Desta sicuramente apprensione il fatto che un potenziale aggravamento delle emissioni inquinanti in atmosfera avrà in una zona già critica (ex Aerca) e per questo, oggetto di annuali limitazioni alla circolazione e alle emissioni di inquinanti da parte della Regione, con conseguenti danni anche all’ambiente, ma soprattutto alla salute dei cittadini, già vessati da infrastrutture e attività presenti che negli anni hanno fortemente penalizzato questo territorio. In merito al flusso dei rifiuti in ingresso all’impianto, non conoscendo la localizzazione da dove proverrà questo materiale, il timore è dato dalla sostenibilità delle infrastrutture esistenti (a cui si unisce il prossimo imminente avvio di Amazon) anche in relazione alla tipologia di trasporto richiesto e alle conseguenze che possibili eventi inattesi possano avere sulle aree oggetto di transito. sulla modalità di smaltimento dei residui e sul ciclo di trattamento della risorsa idrica che si prevede ingente per il tipo di lavorazione preventivato.

Si ritiene infine che le progettualità collegate al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti debbano rientrare in una strategia che sia inequivocabilmente soggetta a valutazioni e ragionamenti a livello sovraordinato e partecipato, perché solo in questo modo si possono governare i processi decisionali che interessano i territori e quindi la salute dei cittadini. Proprio per questo, i Comuni di Chiaravalle, Monte San Vito e Camerata Picena, comuni limitrofi al Comune di Jesi, pur non essendo stati inseriti nella Conferenza dei servizi, hanno deciso di presentare un’apposita osservazione alla Provincia affinché la società fornisca puntuali chiarimenti rispetto a tali preoccupazioni evidenziando in maniera dettagliata come intenderanno eliminare o minimizzare i rischi legati nei territori di loro competenza e limitrofi.

I sindaci dei comuni di Chiaravalle, Monte San Vito e Camerata Picena non resteranno a guardare, monitoreranno l’evolversi di tutta la vicenda ed in particolare consulteranno gli atti e le relazioni che verranno prodotte per valutare scrupolosamente se e quali saranno le ricadute sul territorio dell’impianto in questione, partendo da un principio fondamentale ed ineludibile che le accomuna: i comuni interessati non possono più subire e tollerare ulteriori aggravamenti che vanno a discapito della salute dei cittadini, valore che a parere dei sindaci è indiscutibile e non sarà mai indennizzabile.

 

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