CULTURA

Clamoroso caso a Salento: poesie prese a picconate

Clamoroso caso a Salento: poesie prese a picconate

di TIBERIO CRIVELLARO

Pare che i crimini contro la cultura in questo secolo, a partire dal rogo dei libri a opera del nazismo, e la primorde interdizione al sapere del popolino a opera del papato per almeno sei secoli con il Savonarola abbruciato in piazza con lo sterminio di ebrei, e al tempo del fascismo quando accoppavano o mandavano al confino intellettuali per diverso pensiero.

Ci mancava solo che in pieno 2024  il novello sindaco di Salento (paese di circa 1.800 anime in provincia di Salerno), Michele Santoro, appena insediatosi in Comune, gode ora della triste fama de “il boia delle mattonelle”. Ma che ha fatto? Ha incaricato un tale di picconare e distruggere le piastrelle di Vietri dove erano incise le opere inedite di noti  poeti tra i quali spiccano nomi come Franco Loi, Roberto Carifi, Vivian Lamarque, Dacia maraini, Davide Rondoni, Valerio Magrelli, Giampiero Neri, solo a citarne alcuni.

E pensare che era il vanto del paesello dove numerosi turisti italiani e esteri vengono apposta a vedere questa bellezza culturale. Diversamente dalla non lontanissima Ceraso (sempre nel Cilento) dove esiste una cosa simile promossa tanti anni fa dal latinista ed emerito studioso del Leopardi, Prof. Vincenzo Guarracino, là le piastrelle restano intatte, là i paesani non picconano, anzi!

Ecco, dico: “sior Sindaco sta remando contro un introito in soldini portato dai turisti? Le pare bello disintegrare letteratura e poesia per chissà quale oscura motivazione?”  Spero di sbagliarmi, non voglio certo paragonarlo a certi tizi nell’attuale Governo,  personaggini che sparano con pistoline alle festività.

Ma la cosa si è risaputa e riportata da quotidiani locali e nazionali, e da RAI 3, proprio come ve la sto raccontando. La “denuncia” parte da un professore del posto, titolare di cattedre, Lerro Menotti, che è stato anche l’artefice dell’operazione culturale delle piastrelle.

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