La Comunità terapeutica Soteria di Jesi festeggia i 25 anni insieme alla città / FOTO
La Comunità terapeutica Soteria di Jesi festeggia i 25 anni insieme alla città / FOTO
di PIERPAOLO MASCIA
JESI – Ha spento le sue 25 candeline il 3 maggio scorso la Comunità terapeutica “Soteria” di via Tabano 51, a Jesi, ma la grande festa di compleanno si è svolta l’altro giorno, nel corso della tradizionale festa d’estate, nel giardino della struttura. Una festa aperta agli amici, operatori, familiari, istituzioni, ed a tutti i cittadini.
Musica, chiacchiere, cena a buffet e allegria, nella Comunità gestita dalla COOSS e che dal 1999 ospita persone con disagio psichico, in una struttura dal cancello d’ingresso sempre aperto, simbolo della sua natura antipsichiatrica, perché, racconta chi ci vive, «la libertà è terapeutica». Suonano per l’occasione i Luoghi Comuni Band, con David Uncini alla tromba e filicorno, e Roberto Barbini al pianoforte e alle tastiere.
Soteria nasce il 3 maggio 1999 come Struttura socioriabilitativa di tipo residenziale convenzionata con AST e gestita direttamente dalla Cooperativa sociale COOSS Marche. Accoglie 12 pazienti affetti da diverse patologie psichiatriche con evidenti difficoltà nella sfera relazionale e un basso livello d’autonomia, con una significativa potenzialità evolutiva e capacità di recupero a livello relazionale e sociale.
Nella struttura, l’instaurarsi di rapporti “affettivi” significativi tra pazienti e tra paziente e operatore rappresenta il primo vero elemento terapeutico. Il “fare insieme” permette di sperimentare comportamenti più adeguati e nel frattempo il riemergere di fattori motivazionali assopiti, interrompendo la spirale dei fallimenti.
La comunità terapeutica lavora molto con la città, le scuole, le istituzioni, ma soprattutto con le famiglie. Fondamentale è lo strumento dell’Assemblea Terapeutica Multifamiliare (AMF) che nasce all’interno di “Soteria” nel settembre 2000. Nell’assemblea multifamiliare, che si svolge una volta al mese, pazienti, operatori e famiglie si siedono in un grande cerchio per raccontarsi ed esprimere i propri vissuti.
La naturale “vocazione antipsichiatrica” della Comunità ha portato da subito al bisogno di uscire e di scendere dal colle in cui è situata la struttura ed entrare all’interno della città con progetti di promozione della salute mentale.
Tra queste mura, è nata nel 2000 la rassegna “Malati di Niente”, iniziativa che ancora oggi si impegna a valorizzare la diversità e combattere lo stigma che accompagna chi soffre di problemi di salute mentale, con un ricco cartellone di eventi, concerti, spettacoli, mostre, cinema, laboratori di cittadinanza nelle scuole, dibattiti e seminari.
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