A Jesi servizi straordinari della Polizia per garantire una maggiore sicurezza
A Jesi servizi straordinari della Polizia per garantire una maggiore sicurezza
JESI – Ieri pomeriggio il personale delle Volanti del Commissariato di Jesi, unitamente alle unità cinofile antidroga della Questura di Ancona ed al personale della Polizia municipale jesina, coordinate dal dirigente vice questore dottor Paolo Arena, nell’alveo delle direttive impartite dal Questore di Ancona, Capocasa, d’intesa con il Prefetto Saverio Ordine, hanno attuato un servizio straordinario integrato di controllo del territorio, avente quale precipua finalità l’attività di prevenzione dei reati in materia di stupefacenti e contro l’incolumità pubblica, specie in corrispondenza dei luoghi di maggior concentramento di persone provenienti da più province e regioni quali le stazioni dei bus e ferroviarie.
Con l’impiego del cane Edox, sono state attentamente monitorate e setacciate le aree più sensibili della città ed in particolare: Piazzale Partigiani, le pertinenze della stazione ferroviaria, Via Imbriani, Via Setificio, via Granita, Viale Verdi, quartiere San Giuseppe, via Roma, Orti Pace, Piazzale San Savino, Viale Cavallotti.
Al contempo, sono state effettuate identificazioni a campione continuo con ispezioni e controlli in 5 esercizi commerciali, a stretto contatto coi cittadini per rendere più tangibile la percezione di sicurezza.
Dai controlli, espletati anche con personale AST – distretto alimenti e bevande di Ancona -, emergeva che in un magazzino erano presenti oggetti non attinenti all’attività in essere e la parte adiacente al bagno era connotata da aree di scrostature con una mattonella rotta. Non era prevista idonea area ed attrezzatura per uso spogliatoio.
Nei locali adiacenti a quello di vendita il tagliere era in condizioni precarie presentandosi sporco ed usurato. Anche l’ingresso della cella frigorifera e le scale che immettono nel piano inferiore, erano sporche.
Inoltre il titolare non era in grado di esibire il manuale HACCP di autocontrollo alimentare perché, a detta dello stesso, era nello studio del commercialista. Veniva inoltre accertata la presenza di prodotti alimentari vari senza le indicazioni in etichetta in lingua italiana. Si riscontrava, altresì, l’omessa indicazione degli orari di apertura dell’esercizio e la mancanza dei prezzi di vendita su carne e uova posti nel bancone.
Dalle verifiche fatte in un bar ubicato in un’area di servizio emergevano invece numerose violazioni: mancata esposizione della licenza, mancata esposizione dei cartelli con gli orari, mancata esposizione articoli TULPS sull’attività espletata, mancanza dell’avviso di divieto di fumo, prodotti scaduti di validità, prodotti in cattivo stato di conservazione, mancata traduzione in italiano dell’etichettatura di alcuni prodotti cosmetici, presenza di un congelatore in un ufficio privato, mancanza della segnalazione dell’area video sorvegliata, pedana d’accesso al laboratorio basculante e pericolosa per la sicurezza dei lavoratori, precarie condizioni igieniche. Per cui si procedeva al sequestro dei prodotti scaduti e di quelli in cattivo stato di conservazione.
Il personale delle Volanti del Commissariato, transitando per via Granita, zona connotata da elevata presenza di extracomunitari, procedeva al controllo di una persona intenta a bivaccare su di una panchina, all’interno del parco Boario.
Alla richiesta di fornire documenti, riferiva d’esserne sprovvisto. Pertanto, al fine di addivenire alla completa identificazione, veniva sottoposto a fotosegnalamento. Dagli accertamenti si evinceva che l’uomo aveva presentato una richiesta di protezione internazionale nel 2015 presso la questura di Lodi con validità di un anno, dunque scaduta e si procedeva a notificare il provvedimento della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale di Milano, di diniego del riconoscimento con riserva di riesame della vicenda in caso di reperibilità.
L’uomo, deferito all’Autorità giudiziaria per la permanenza illegale sul territorio nazionale, veniva invitato presso l’ufficio immigrazione della Questura per esibire eventuale nuova documentazione funzionale ad una concessione della protezione.
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