No ai sovranismi nazionali, Base Popolare punta ad un’Europa più forte
No ai sovranismi nazionali, Base Popolare punta ad un’Europa più forte
ANCONA – Un’Europa “unita, giusta, vicina, aperta al mondo, sicura, competitiva, colta, giovane”. Sono questi i capitoli del Manifesto per l’Europa di Base Popolare, movimento che si rifà ai valori del popolarismo e che lavora per il rafforzamento di una formula politica che vede la collaborazione tra popolari e socialisti, una “formula Ursula”, presentato oggi ad Ancona.
Tra gli obiettivi di Base Popolare – come ha affermato il coordinatore nazionale e presidente del Comitato strategico Gian Mario Spacca, ex presidente della Regione Marche – la costruzione di una “sovranità europea, abbandonando i sovranismi nazionali”.
Oltre all’ex governatore delle Marche tra i promotori del progetto ci sono a Giuseppe de Mita, Gaetano Quagliariello e Renzo Dellai.
“Se proseguiamo sulla strada dei sovranismi nazionali – ha sempre affermato Spacca -, continueremo a perdere colpi e a rallentare la nostra velocità di crociera, che è già bassissima rispetto a quella degli altri competitor, Cina e Usa., Quello che è necessario è una maggiore sovranità europea. restiamo ancora più indietro rispetto ai nostri competitor Cina e Usa”.
Base Popolare nasce come associazione politico-culturale, che raccoglie adesioni tra esponenti di vari partiti, dato che è ammessa la possibilità della doppia tessera. Spacca parla di “castità elettorale”, intendendo che “bisogna lasciare spazio ai giovani, mentre le persone più mature non si devono candidare”.
Caratteristica del progetto è la partenza “dal basso, il legame con i territorio” e così ci sono alcuni candidati sindaci in varie città del sud e del nord dell’Italia e a Treia (Macerata) nelle Marche. Alle elezioni europee, invece, ci sono candidati “che appartengono al Pd, ad Azione e a Forza Italia” che hanno aderito a Base Popolare.
Base Popolare, con la sua struttura a piramide rovesciata, vuole essere il luogo di sintesi a livello nazionale delle istanze che arrivano dai singoli territori. “Questo è il metodo che, a cascata, stiamo applicando anche nella provincia di Ancona” spiega Andrea Castellani, Coordinatore per la Provincia di Ancona.
“Stiamo creando una fitta rete di coordinamenti cittadini per raccogliere tutte le istanze e avvieremo subito dopo il voto dell’ 8 e 9 giugno un percorso di confronto con le associazioni di categoria, i lavoratori, le amministrazioni e i cittadini delle frazioni e dei piccoli comuni. La nostra non sarà la classica campagna di ascolto, spesso sinonimo di passerella elettorale, né caleremo dall’alto una ricetta magica per risolvere i problemi di una Regione che sembra non riesca più a riprendersi. Andremo a chiedere collaborazione nel formulare insieme, fianco a fianco, le proposte necessarie per uscire dalla crisi, che non è soltanto economica ma sistemica”.
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