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Carmen Fantasy al centro di un raffinato concerto dell’Orchestra Sinfonica Rossini

Carmen Fantasy al centro di un raffinato concerto dell’Orchestra Sinfonica Rossini

di GIOSETTA GUERRA

PESARO – A conclusione della programmazione invernale, l’Orchestra Sinfonica G. Rossini presenta al numeroso pubblico del Teatro Rossini di Pesaro un concerto diverso dal solito e di grande interesse. Viene dato spazio alla voce di strumenti solistici, che abitualmente si amalgamano con tutti gli altri strumenti dell’orchestra, ma anche l’orchestra stessa si è cimentata in brani insoliti o altamente poetici.

Nella fattispecie il concerto è iniziato con una composizione di Danilo Comitini intitolata Universi di luce, dedicata al pittore/scultore Antonio Manzi, presente in sala. La composizione ripercorre la vita dell’artista dalla infelice infanzia al raggiungimento del successo in età matura. Assoli di archi, dissolvenze, dissonanze, folate di vento contribuiscono a creare un clima di angoscia, di tristezza e di attesa, sentimenti che hanno caratterizzato la prima parte della vita di Manzi.

La musica sospesa tenuta anche troppo a lungo si espande e si risolve nella melodia della seconda parte, che rappresenta la realizzazione della vita artistica del pittore e il raggiungimento di una soddisfazione interiore a lungo agognata. Tutte queste sensazioni contrastanti sono musicalmente espresse in modo quasi viscerale e nel contempo sognante dall’orchestra d’archi dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini, diretta da un sensibile e dinamico Enrico Lombardi, e coreograficamente dalla danzatrice Martina Marchetti, che ha contemporaneamente dato forma con il suo corpo e con le sue movenze agli stati d’animo descritti dalla musica: dall’immobilità del corpo nella tristezza all’esuberanza dei movimenti nell’apertura verso la vita. A questa prima composizione è seguita Carmen Fantasy con brani tratti dalla Carmen di Bizet, trascritti per flauto e archi da François Borne. La flautista Elena Giri, primo flauto dell’Orchestra Sinfonica G. Rossini, ha brillantemente eseguito note pagine della Carmen con padronanza tecnica sia nei brani virtuosistici che in quelli più melodici.

L’Orchestra ha poi comunicato tutta la tristezza che trapela dalla Serenade in mi minore per orchestra d’archi op. 20 di Edward Elgar. Fabiola Santi con il suo ottavino ci ha deliziato col Concertino per ottavino, archi e clavicembalo di Allan Stephenson, sfoggiando un virtuosismo scintillante e suoni acutissimi di grande impatto. Come bis è stato eseguito il Waltz di Suite Antique di J. Rutter con flauto, ottavino e orchestra d’archi. Al termine ovazioni del pubblico e sentito riconoscimento per l’Orchestra Sinfonica Rossini, che sta diffondendo la musica nei vari suoi settori.

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