CULTURAMARCHE

Imponente e preziosa antologia della poesia latinoamericana d’oggi a cura e traduzione di Emilio Coco

Imponente e preziosa antologia della poesia latinoamericana d’oggi a cura e traduzione di Emilio Coco

di TIBERIO CRIVELLARO

Imponente e preziosa questa “Antologia della poesia latinoamericana d’oggi” a cura e traduzione di Emilio Coco  per i tipi della Di Felice Edizioni; la più completa possibile, sia in lingua spagnola che portoghese, non ignorata per i natali del calibro de i De Andrade, i Mendes, o i Cabral”, per citarne alcuni. Super antologia di 845 pagine da far invidia alle prestigiose collane “I Meridiani” Mondadori e “Le Pleiadi” Einaudi. E a soli 38 euro.

Sono 80 i poeti scelti. Tradotti nelle due lingue da Emilio Coco, grande ispanista, nativo di S.Marco in Lamis (1940), insignito dal re Juan Carlos nel 2003 del  titolo di Commendatore dell’Ordine “Alfonso X el Sabio” , uno dei più alti riconoscimenti che si concedono in Spagna per meriti culturali, mentre nel 2016, in Messico, ha ricevuto il prestigioso Premio Internazionale Ramón Lopez Velarde; quelli in Italia sono numerosi. Uno stuolo di poeti considerati nei 21 Stati dell’America latina.

Un lavoro colossale, gigantesco quello di Coco, durato anni. Il suo punto contestuale è che “in questo mio lavoro ho cercato di dar conto delle continuità, dei frutti maturi, delle assimilazioni, dello spirito contestatore in tale aree degli ultimi sessant’anni, se si tiene conto di Ida Vitale (Uruguay, 1923) che lo apre e quello di Javier Alvarado (Panama, 1982)” Quali poeti citare se tutti sono di grande qualità? Stiamo allora nelle “nominaciones” storiche di inizio e chiusura nella molteplicità di accenti nella vastissima area attraversata e descritta nell’ampia nota introduttiva.

Alcuni versi di Ida Vitale, tradotti in italiano (chi li vuole in lingua originaria, si orienti verso una libreria ben fornita): in RAMPE  “Ad ogni passo,/ lenta come la marea,/ la scala discontinua/ abbatte i suoi gradini./ ciò che saliva,/ scende/ e così andiamo,/ manichini di Escher,/ in alto/ in fondo” (da “Poesia reunida”, Tusquets, Barcellona, 2017), da collocarsi nei “frutti maturi” menzionati dal curatore? E alcuni versi “a macchia di leopardo” (data la lunghezza tipica del poemetto di ogni poesia antologizzata), quelli del poeta Javier Alvarado, nato a Santiago de Veraguas, nel 1982; i versi estratti da DORA DIAMANT: “Era stato tutto rimandato – da quella fuga e quel lungo peregrinare – / Persino la prigione insieme a sua figlia di/Man, per essere stata una “straniera nemica”/ E per aver fatto strane coalizioni con il fuoco. Si alleò anche con il mare./ Una volta in una stazione termale conobbe uno scrittore./ Franz Kafka l’aveva vista attraverso altri occhi/ (…) Sempre lugubre/ Sempre insoddisfatto,/ Davanti alla sua macchina da scrivere e davanti agli amori incompiuti./ (…) “Solo chi conosce Dora sa che cos’è l’amore”/ Lo scrisse Robert Klopstok/(…) “fumando sigarette di contrabbando/ (…) “Per qualche stanchezza spettrale, per una retata nell’olocausto./ O per i polmoni estenuati dalla tisi,/ Quell’espettorazione cacofonica/ Che insegue Dora Diamant/ Godendo di ogni giorno vicino a lui più della sua opera/ (…) “quando lo vide tossire l’ultima volta./”.

In Alvarado è probabile “l’assimilazione” con lo “spirito contestatore” assieme a quel resto di poeti ancora viventi che rendono potente la loro poesia nel mondo, perché la poesia latinoamericana, anche quella degli ultimi decenni, si amplia pure negli orizzonti estetici e a un qual certo individualismo difficile da studiare come fenomeno di diversità concettuale, creativa tuttavia, e nelle deflagrazioni di forme, voci, temi in ebollizione; dal baroccheggiante al surrealismo di sapore borgesiano, fino al prosaico machadiano, Un far poesia fatto di spazi formativi ma anche disgregativi sino all’infrarealismo.

Se pare che non ci sia più nulla da inventare oggi, forse bisognerebbe rifondare  la qualità della lettura, della scrittura di distratti, proprio quelli che spesso chiedono spazi di attenzione per i loro scribacchi, quelli tra miserie intellettuali e guerre sanguinarie che mietono vite civili  di vecchi, donne e bambini; più ombre che luci nelle acrobazie dei poteri letterari, delle loro fatue meschinità. Quelle dei “capibastone” della poesia italiota che si “eleggono” in modo eucaristico senza veramente vedersi allo specchio. Piuttosto vedano, leggano, si studino  quest’opera di Emilio Coco.

Riconoscente resta lo scrivano di queste righe a tal bella e corposa Antologia. Amen.

ANTOLOGIA DELLA POESIA LATINOAMERICANA D’OGGI

A cura e traduzione di EMILIO COCO

Di Felice Edizioni

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