IN PRIMO PIANOMARCHEPOLITICA

Base Popolare Marche punta ad un nuovo umanesimo in politica

Base Popolare Marche punta ad un nuovo umanesimo in politica

Proponiamo un intervento del giornalista Claudio Sargenti apparso su Presenza, il periodico della curia arcivescovile di Ancona e Osimo

ANCONA – Oggi proponiamo un intervento del giornalista Claudio Sargenti pubblicato su Presenza, il periodico della curia arcivescovile di Ancona e Osimo, dedicato a Base Popolare, la nuova associazione politico-culturale nata recentemente anche nelle Marche.

——————————–

Il primato della realtà rispetto alle idee; una sintesi tra progressione e conservazione. E ancora. Il superamento della dicotomia tra diritti e doveri con la valorizzazione del merito e della competenza. Senza rigidità identitarie, senza sovrastrutture ideologiche, senza stereotipi confessionali. E poi gli Stati Uniti d’Europa e non l’Europa delle banche e delle grandi istituzioni finanziarie.

Ecco in estrema sintesi il manifesto valoriale, il documento programmatico di Base Popolare la nuova associazione politico-culturale nata recentemente anche nelle Marche senza velleità di presentarsi con un proprio simbolo alle prossime elezioni Europee.

In definitiva, si tratta di dare vita ad un nuovo luogo di incontro dove possano confrontarsi liberal democratici, riformisti, cattolici democratici e popolari all’insegna del primato della realtà sulle idee.

In sostanza il movimento vuole creare qualcosa di nuovo rispetto ad un leaderismo sempre più rigido e un populismo affabulante che hanno portato nell’ultimo decennio a risultati non certo edificanti, basta pensare al lavoro, all’occupazione, alla crescita del benessere nel nostro Paese, fanalino di coda, secondo le rilevazioni più recenti, in Europa.

Qualcosa di nuovo, dicevamo. Partendo dalla base appunto, dai bisogni della gente, creando una rete che parta dalle necessità delle comunità. Una sorta di piramide rovesciata, come è stato detto durante gli incontri di presentazione della nuova associazione. Poi si è usata un’azzeccata metafora ripresa dal poeta Gibran ovvero quella “degli archi e delle frecce”. Gli archi sono coloro che hanno fatto politica per anni; adesso metteranno a disposizione la loro esperienza (la loro saggezza) per far crescere una nuova classe dirigente fatta in primo luogo di giovani, ovvero le frecce.

Perché Base Popolare punta molto sui giovani, sui delusi dall’attuale politica e dai partiti ma anche su quanti non vanno neanche a votare. E che stanno diventando, purtroppo, maggioranza nel Paese. Una nuova classe dirigente, dunque, fatta di giovani, competenti, ma anche aperti ad ascoltare le esigenze e le istanze che provengono dal territorio.

Un’associazione che ha l’ambizione di diventare movimento politico. Ma non subito. Perché adesso, come è stato detto, ha fatto “voto di castità elettorale”, cioè niente liste né simboli per le prossime elezioni.

Se ne parlerà più avanti. Adesso Base Popolare punta a crescere e a radicarsi per diventare un punto di riferimento per il territorio, per il mondo che lavora e quello che produce per il terzo settore e i fragili. Tutto quel mondo, cioè, che non ha voce stretto com’è tra personalismi esasperati e populismo senza grandi prospettive.

Un programma quello di Base Popolare appena nato ma che già riscuote simpatie e consensi. Nell’assembla di presentazione a Grosseto ha portato il suo saluto convinto Manfred Weber, presidente del Partito Popolare Europeo, mentre il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana ha partecipato ad un dialogo con i giovani e ha risposto  alle loro domande.

Nelle foto: il logo di Base Popolare ed il presidente Gian Mario Spacca al congresso del Partito Popolare Europeo

 

 

Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it