La Chirurgia Ricostruttiva dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche reimpianta il pollice ad un giovane
La Chirurgia Ricostruttiva dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche reimpianta il pollice ad un giovane
ANCONA – La SOD di Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano del nosocomio regionale non si ferma mai e l’altra notte ha dimostrato energie e competenza per salvare dall’amputazione il pollice di un uomo di 48 anni essenziale per la sua attività lavorativa.
L’allerta è scattata intorno alle 17 del sabato 9 marzo, quando il paziente si è presentato al Pronto Soccorso di Atri, dopo essersi provocato una sub- amputazione del pollice della mano con una forbice elettrica.
La situazione è apparsa subito urgente e meritevole di valutazione iperspecialistica; pertanto, i colleghi di Atri hanno messo in atto il PDTA inter-regionale che prevede la centralizzazione dei traumi complessi di arto superiore presso l’ospedale di Torrette, sede dell’HUB di chirurgia traumatica della mano e dell’arto superiore della regione Marche.
All’arrivo il paziente è stato prontamente portato in sala operatoria dove i due chirurghi reperibili dell’equipe diretta dal prof. Michele Riccio, la dott.ssa Olimpia Mani e il dott. Alexander Dietrich Neuendorf, insieme al personale infermieristico altamente specializzato, erano già li presenti, pronti ad accoglierlo.
Dopo 5 ore di lavoro intenso, grazie alle competenze microchirurgiche di tutta l’equipe e alla preziosa strumentazione in dotazione del Dipartimento, necessaria e indispensabile in un Centro di Riferimento Regionale per tale patologia, l’impresa è stata portata a termine ed è stata ripristinata la vascolarizzazione del moncone subamputato, oltrechè la ricostruzione dei nervi digitali.
Il paziente è tornato in camera alle prime luci dell’alba, sollevato di avere ancora con sé quel pollice vitale e trofico. Attualmente è ancora ricoverato in prognosi riservata, sottoposto a stretto monitoraggio infermieristico e medico.
La rete regionale per il trattamento dei traumi della mano e arto superiore si è dimostrata ancora una volta imprescindibile ed essenziale per un Sistema Sanitario di eccellenza che voglia continuare a garantire l’accesso alle migliori cure iper-specialistiche disponibili sul territorio.
Nella foto: al centro il professor Michele Riccio con alcuni suoi collaboratori
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it