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Anche due opere del maestro Carlo Iacomucci esposte alla Biennale d’arte di Gradara

Anche due opere del maestro Carlo Iacomucci esposte alla Biennale d’arte di Gradara

GRADARA – Nella splendida cornice del Marv di Gradara, alla presenza di Stefano Tonti, coordinatore generale del Premio Marche Nazionale 2023, dei curatori Cecilia Casadei e Andrea Carnevali e delle autorità civili si è aperta la Biennale d’arte contemporanea.

Stefano Tonti ha sintetizzato l’edizione del Premio, nel testo del catalogo, con una frase secca: una fantastica avventura. “Un’impresa rischiosa ma attraente e piena di fascino, per ciò che vi è di ignoto ed inaspettato”.

Alla rassegna sono stati invitati alcuni degli artisti, marchigiani o legati alla Regione, che avevano partecipato al 54^ della Biennale di Venezia per Regioni del 2011.  Sono stati individuati due filoni analitici di opere: Culture, tradizioni e linguaggi della contemporaneità, a cura di Andrea Carnevali e il senso degli artisti per la natura, per la curatela di Cecilia Casadei.

Andrea Carnevali ha posto la sua attenzione sulla tradizione artistica del passato e su quella più recente.  Per individuare i caratteri comuni tra diverse espressioni con cui pittori, fotografi ed incisori hanno orientato la loro arte, per riflettere sul futuro delle tendenze artistiche.

“Nel territorio dell’arte visiva il tema della Natura – ha affermato la critica e storica dell’arte Cecilia Casadei – è stato interpretato in modalità diverse, nel corso del tempo”. Il rinascimento ha consegnato, rispetto alla centralità dell’uomo un primo approccio verso il paesaggio, tralasciando via via la caratteristica di cornice, di sfondo dell’opera. La Casadei ha analizzato diversi filoni.

La Natura tra evocazione ed astrazione. La Natura tra realismo e visionarietà: luoghi e luoghi dell’anima.

L’espressione della Natura come meccanismo proiettivo, come messaggio e l’idea di una “post-natura”

La trasfigurazione della Natura tra metafora, sintesi e componimento lirico.

Per l’occasione la storica dell’arte Cecilia Casadei, ha scelto di invitare anche l’artista urbinate Carlo Iacomucci, in considerazione della sua attività di incisore e pittore. Per l’occasione, il Maestro partecipa con due sue opere, a  testimonianza diretta della fertile carriera di incisore e pittore. L’artista, amplifica lo stupore dello spettatore, lasciando segni, tracce e gocce in equilibrio sul bordo della scena rappresentata nei suoi dipinti, attraverso la creazione di composizioni oniriche in cui finzione e realtà si incontrano. Le sue composizioni pittoriche si concentrano sui temi concreti dell’esistenza e della natura che lo circonda, coinvolgono lo spettatore sia sul piano sensoriale che emozionale, risultando toccanti, cromatiche e suggestive.

Nelle sue pitture scorgiamo fitti reticoli di linee, tracce, gocce, segni, aquiloni, personaggi, vortici ventosi, che si muovono sinuosi. Tutti questi elementi, arricchiti da colori brillanti, che comprendono tutte le sfumature dei toni freddi e caldi della tavola pittorica, sapientemente mescolati tra loro in una fantasiosa girandola di tinte vivaci, danno dinamismo ai suoi quadri e, allo stesso tempo, esprimono un significato simbolico, ma anche realistico della natura da difendere.

Iacomucci, artista tra i più rappresentativi delle Marche, vanta un ricco curriculum artistico: è uno degli otto “Marchigiani dell’anno” 2014 e nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera ha ottenuto tantissimi riconoscimenti nazionali e internazionali, fra i quali l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per motivi artistici e culturali. Tra le numerose e importanti mostre internazionali, ha partecipato alla 54^Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia- Padiglione Italia per Regioni, a cura di Vittorio Sgarbi. Nel febbraio 2020 riceve il Premio Pegaso come miglior disegno, al concorso Pegaso promosso dall’Istituto Superiore della Sanità. Nel 2021, la sua mostra personale “Il viaggio di Carlo Iacomucci fra pittura e incisione”, presso Sale Museali di Palazzo Bisaccioni, Jesi. Nel 2023 mostra personale “Il Segno Inciso di Carlo Iacomucci” a cura di Luca Pernici, con testi critici di Loretta Fabrizi, Giovanni Filosa e Patrizia Minnozzi, Spazio Monumentale di Santo Spirito, Cingoli.

La mostra di Gradara rimarrà aperta fino al 9 giugno 2024, con i seguenti orari: da lunedì a domenica ore 10-13 e 14.30-17.30.

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