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“Anche a Mondolfo la Magistratura rende giustizia a chi ha le carte in regola”

“Anche a Mondolfo la Magistratura rende giustizia a chi ha le carte in regola”

di DANIELE CECCARELLI

MONDOLFO – Con la sentenza n. 145 pubblicata il 13/02/2024 il TAR Marche decide, dando ragione alla ricorrente, sul ricorso presentato da una nostra concittadina contro l’ordinanza dirigenziale n. 47 del 30.3.2023 comunicata in data 7.4.2023 con la quale il Comune di Mondolfo ha ordinato alla nostra compaesana la demolizione di opere abusive eseguite senza titolo.
Il luogo di interesse è il chiostro di Sant’Agostino inserito nel complesso monumentale omonimo.
Da premettere che la sentenza ha il pregio di riassumere e percorrere fatti risalenti al 1968 ed ignorati dai più, come dallo scrivente il quale era convinto che ci fosse qualcosa di poco chiaro nelle superfetazioni presenti. Invece più chiaro di così non è possibile.
La nostra giurisprudenza, erede del diritto romano, pone particolare attenzione alla precisa individuazione del titolo di proprietà, certo, libero da vincoli, condizioni e termini.
Titolo di proprietà esistente, nel caso delle edificazioni nel Chiostro di Sant’Agostino, con tutte le caratteristiche sopradette.
Addirittura riassunto all’Amministrazione comunale dall’interessata ricorrente, come descritto in sentenza.
Mi domando, come abbia potuto l’Amministrazione comunale emanare una ordinanza di demolizione di una superfetazione edilizia che considerava abusiva, quando non esisteva nessun motivo per considerarla tale?
È un atto di una sconcertante improntitudine se non proprio di pesante arroganza politica.
Sconcerta ancor più che i cittadini siano lasciati soli in balia degli umori dei leaders di turno.
Ringraziando il Cielo la Magistratura c’è e rende giustizia a chi ha le carte in regola.
Purtroppo il Consiglio comunale attuale è completamente assente su certi temi.
Un tempo Mondolfo era ricco di sedi di partito, oppure di bacheche di partito, che garantivano la presenza di gruppi politici organizzati.
Ora a chi ci si può rivolgere che non c’è più nessuno? Ci si rivolge alla Magistratura. Con aggravio di spese e con molta determinazione. Non è questa la democrazia pensata dai costituenti. Ed è un fatto molto grave ciò che è successo!

 

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