Le preziose ridicole in scena il 5 marzo al Teatro del Sentino
Le preziose ridicole in scena il 5 marzo al Teatro del Sentino
SASSOFERRATO – Una pièce carica di allegria, leggerezza, comicità e che, al tempo stesso, suscita commozione e invita alla riflessione. Questi i tratti distintivi della commedia Le preziose ridicole, che andrà in scena al Teatro del Sentino martedì 5 marzo alle ore 21,00.
Protagonisti del coinvolgente spettacolo due bravissime ed avvenenti attrici, Benedicta Boccoli e Lorenza Mario, ed un artista estremamente versatile, Stefano Artissunch, apprezzato autore, regista e attore. L’adattamento e la regia della rappresentazione – liberamente tratta dalla commedia Les précieuses ridicules di Molière – portano la raffinata firma dello stesso Artissunch.
Dunque, uno spettacolo intrigante, divertente, comico e musicale insieme, nel quale i protagonisti, grazie ad un ben congegnato meccanismo drammaturgico, si cimentano con grande maestria e altrettanta disinvoltura su più piani espressivi: recitazione, canto e ballo.
Due giovani donne vogliono a tutti i costi esistere agli occhi di un ambiente che non le riconosce e con modalità che nessuno comprende. Cadono nella trappola tesa da due corteggiatori che precedentemente hanno umiliato, giungendo ad un punto di cecità da cui la commedia trae la sua forza comica e le domande più attuali, tipo il chiedersi fino a che punto si può arrivare per essere o sentirsi amati. Nell’adattamento di Artissunch lo spettacolo è ambientato a Roma negli anni ’40 e racconta l’avventura farsesca di due donne provinciali e dei loro corteggiamenti.
Caterina (Benedicta Boccoli) e Maddalena (Lorenza Mario), sono due artiste d’avanspettacolo che per vivere si esibiscono in un varietà stile “Cafè Chantant”. Le “Preziose” sono molto apprezzate e corteggiate, i loro numeri piacciono al pubblico perché divertenti e coinvolgenti. Tra musica, danza e fare giocoso delle protagoniste, si insinua la critica di un periodo difficile dell’Italia della seconda Guerra Mondiale. Una società anestetizzata dalla propaganda che non si accorge che qualcosa di distruttivo è alle porte. Tuttavia il mondo dello spettacolo sembra non risentirne e, tra un’esibizione d’avanspettacolo e l’altra, davanti ad un pubblico rapito da performance e scintillio di luci del varietà, le due attrici raccontano il tempo sia sul palcoscenico, sia nei camerini dove si snodano le loro vicende personali. Nello spettacolo ideato da Artissunch (che è in scena nel ruolo di Gorgibus, il presentatore), si attualizzano i bellissimi dialoghi di Molière che rivivono attraverso il divertimento di numeri-performance e canzoni anni ‘30-‘40. Non mancano spunti di riflessione sulla dignità umana calpestata dai controsensi della guerra.
«Gli attori della vicenda – spiega il regista – sono tutti perdenti e fanno tenerezza per la smania di rimanere empatici con i personaggi che portano in scena. Questa loro ostentata empatia li conduce in realtà in una dimensione drammatica-ridicola per loro, ma molto divertente per il pubblico che ride della situazione insostenibile e della sua risoluzione. Come non cogliere in tutto ciò il parallelismo con la nostra società dove i social network offrono a tutti l’opportunità e l’illusione di essere al centro di un mondo senza i quali non esisterebbero. Una società delle apparenze dove “le persone di qualità sanno tutto senza aver mai imparato nulla”, ovvero credono di sapere ed è questo l’errore».
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