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Inaugurate a Jesi le panchine lilla, simbolo d’inclusione / FOTO

Inaugurate a Jesi le panchine lilla, simbolo d’inclusione / FOTO

di PIERPAOLO MASCIA

JESI – Questa mattina, nel giardino antistante il palazzetto dello sport “Ezio Triccoli”, sono state inaugurate quattro panchine lilla, che sono il simbolo d’inclusione della comunità LGBTQIA+. Panchine realizzate dal gruppo scout Jesi 1 clan Fuoco, in collaborazione con il Comune di Jesi.

Le panchine, disposte in cerchio, nelle vicinanze del palasport, si trovano in uno spazio molto frequentato dalle persone.

Ad una delle quattro panchine è stata anche apposta una targa con una frase significativa: “Pensa che bello vivere senza più odiare”, accompagnata dal QR-code della pagina Instagram “panchina dell’inclusività” nella quale viene spiegato l’intero progetto.

“Abbiamo scelto il lilla perché nasce dall’unione del blu e del viola”, ci hanno detto Emily, Maddalena e Serena del gruppo scout Jesi 1. “Il blu simboleggia la serenità e la pace, il viola rappresenta invece il coraggio e la resistenza della comunità LGBTQIA+, essendo uno dei primi colori usati per identificarsi e rivendicare l’orgoglio di appartenenza. Partendo da questo colore, in contrasto con il verde del parco, desideriamo dare visibilità al nostro messaggio che è ancora poco dibattuto”.

I promotori di questa interessante iniziativa desiderano “che queste panchine rappresentino per la città un segno di cambiamento, uno stimolo di riflessione, un luogo dove ciascuno possa sentirsi accolto, rispettato ed amato”, così come hanno affermato Emilio, Linda e Anna.

“I ragazzi hanno realizzato questo progetto dopo un periodo di comprensione della tematica LGBTQIA+, schierandosi contro ogni forma di violenza e discriminazione”.

Alla cerimonia inaugurale sono intervenuti anche il giovane consigliere comunale Giacomo Mosca, principale promotore dell’iniziativa, e l’assessore Emanuela Marguccio che ha sottolineato: “in questo colloquio intergenerazionale i giovani ci insegnano molto. Jesi è una città inclusiva grazie al lavoro di tutti, ne sono davvero orgogliosa e fiera”. “Un bellissimo progetto di cui condividiamo a pieno il pensiero”, ha poi aggiunto Giacomo Mosca. “Ma il merito di tutto – ha poi aggiunto – è soprattutto dei ragazzi”.

Dal gruppo scout un ringraziamento al Comune di Jesi, all’associazione Arcigay di Ancona e all’assistente ecclesiastico regionale dell’Agesci don Fausto Focosi. Nell’intervento finale don Federico Rango, responsabile della pastorale giovanile, ha ricordato che, già dal lontano 1986 la Chiesa condannava espressioni ed azioni violente, rivolte a persone omosessuali. “E’ bello sapere che tra i più giovani c’è chi vive attivamente nella società civile per dare concretezza alle prospettive di vita cristiana. Queste panchine sono un segnale che unisce le persone non sulla base di etichette, ma dell’incontro personale e dell’abbattimento di ogni barriera”.

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