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“Nell’area dell’ex zuccherificio di Fano bisognerebbe puntare ad attività legate al turismo”

“Nell’area dell’ex zuccherificio di Fano bisognerebbe puntare ad attività legate al turismo”

L’associazione La Lupus in Fabula prende posizione sulla destinazione urbanistica

FANO – Dall’associazione ambientalista di volontariato La Lupus in Fabula riceviamo questo intervento sull’area dell’ex zuccherificio di Fano.

“Mentre siamo in attesa della pubblicazione della grande mole di documenti di cui si compone il nuovo PRG ci sono alcune scelte sulle quali deve iniziare subito un dibattito pubblico, dato che l’amministrazione ha evitato di avviarlo preventivamente all’adozione del Piano.

Un tema è senza dubbio la destinazione urbanistica dell’area dell’ex zuccherificio. Nel 2016 l’allora Giunta Seri diede vita ad un laboratorio di progettazione partecipata a cui aderirono circa 70 cittadini che, dopo tre mesi di incontri e confronti, partorì 5 idee di conversione urbanistica: Città della Moda, Polo dei Servizi Pubblici e Privati, Cittadella dei Giovani, Green Village e New Town.

“Il 30/6/2016 la Giunta approvò una delibera di indirizzo che prendeva atto degli esiti del percorso partecipato, e tracciava le successive tappe per addivenire ad un accordo di programma con la proprietà (tutto ancora disponibile sul sito del comune). Dopo 7 anni di assoluto silenzio sulle possibilità che l’area trovasse una destinazione confacente agli orientamenti dell’amministrazione comunale e dei cittadini, nella seconda seduta del consiglio comunale che discute del nuovo P.R.G. il sindaco presenta 20 emendamenti, fra cui quello sull’ex zuccherificio. “L’amministrazione comunale trova quindi un accordo con i due nuovi proprietari, ma tradisce completamente non solo le risultanze del percorso partecipato, ma anche la delibera del 30/06/2016. Il comparto principale dove ora esistono le strutture in cemento armato sarà destinato ad un polo logistico, mentre vengono confermati i 36.200 mq di superficie commerciale. Praticamente una resa agli interessi privati.

“Questo senza fare nessun studio sugli impatti del traffico di mezzi pesanti e leggeri che transiteranno per raggiungere i nuovi negozi e magazzini e che impatteranno sulla qualità della vita dei residenti e di altre attività commerciali della zona.

“Ma c’è di più: nonostante il comparto confini con una scuola, alcune abitazioni, una chiesa e un parco pubblico, viene tolto anche il divieto di insediamento di industrie insalubri di 2° classe. Esse sono le manifatture o le fabbriche che producono vapori, gas o altre esalazioni insalubri o che sono pericolose per la salute degli abitanti e che richiedono speciali cautele per l’incolumità del vicinato.

“Pensare male è peccato ma spesso si indovina. Infatti, questa decisione, più che essere inerente alla previsione del polo logistico, sembra motivata dalla necessità di sanare ex post la posizione di un’attività già esistente di torrefazione del caffè (che quindi rientra nella categoria suddetta) che inoltre vorrebbe ampliare la superficie produttiva.

“Eppure, il P.R.G. prevede circa 60 ettari di industriale e artigianale a Bellocchi di nuova realizzazione. Perché non riservare quella zona alle industrie insalubri di 2° classe? Perché a ridosso del mare non si punta ad attività legate al turismo, allo sport, oppure alla residenza? L’emendamento voluto da sindaco e votato dalla maggioranza non è congruente con il tessuto sociale ed economico e nemmeno con la qualità ambientale e paesaggistica della zona. Ma di ancora più grave c’è il mancato confronto con i cittadini, ed i residenti in particolare, che pagheranno il prezzo più alto per l’inquinamento dell’aria, i cattivi odori e il rumore. Invitiamo la maggioranza a ripensare su questa decisione, perché probabilmente le costerà cara in termini elettorali”.

 

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