CULTURAMARCHE

In un libro la denuncia dell’incredibile situazione delle donne in Marocco

In un libro la denuncia dell’incredibile situazione delle donne in Marocco

di TIBERIO CRIVELLARO

Dalla geopolitica alla geoguerra, i geodiritti umani diversamente ingiusti e un ritorno allo sfascio umano a macchia di leopardo, più macchie che manto pilifero. Ma quante eco dei media sui conflitti russo-ucraino e israelo-hamasiano a Gaza!

Carni tritate per un ragù che i neoliberismi divorano, ed altre eco a pontificare sui diritti mancati delle donne. La cenerentola Italia ne ha di beghe, e neppure tanto denunciate quanto meritino, tra femminicidi e patriarcati moderni. Ma quanto scalpore fanno quelli calpestati delle donne indiane , pakistane, iraniane, africane e sudamericane!

Tuttavia, a quanto pare, i mezzi d’informazione quasi ignorano la drammatica situazione delle donne nel profondo Marocco, ma anche in quello meno profondo. Sul tema, Hicham Houdaïfa, giornalista impegnato nel contesto e cofondatore del programma di formazione Openchabab (organizzazione pro i diritti delle donne marocchine, nel denunciare le discriminazioni), in “Schiena di donna, Schiena di mulo – Le dimenticate del Marocco profondo” (Di Felice Edizioni), entra nei dettagli a riguardo i complotti, l’odio e lo sfruttamento nei confronti del femminile in Marocco, dipinge tale Stato praticamente insensibile al fenomeno. Si pensi, ad esempio, quanto la decantata Casablanca, paradiso turistico, nasconda l’altra faccia dai connotati dello schiavismo di genere.

Dalla prostituzione (controllata dai ras del luogo) allo sfruttamento del lavoro. Tra miniere esaurite e campi di lavoro che producono quei frutti (agrumi) decantati nel mondo, ma anche frutti amari che danno spremute di sangue: quello delle schiave talmente sottopagate da non mettere assieme colazione con cena, posti dove la violenza e lo botte sono quotidiani regali.

E le meschinità (oltre le botte) che lasciano un incancellabile marchio di queste giovani donne, e meno giovani, per sempre. Ci sono vere e proprie organizzazioni criminali che si sono poi espanse agli Emirati Arabi, ai Paesi del Golfo; da Dubai a Daha fino a Kuwait City e in Arabia Saudita, in Oman? Eccome! Le promesse in rete a malcapitate: cercasi modelle o estetiste e parrucchiere.

E poi quando le giovanissime inesorabilmente invecchiano (per i “costumi locali”, già dopo i trent’anni) non hanno più “mercato”, e non essendo più “richieste”, il loro destino è l’accattonaggio, spesso il suicidio, perché anche rinnegate dalle loro stesse famiglie. Ci si meraviglia dei matrimoni combinati in India e Pakistan, mentre in Marocco le sposine si vendono fin dall’età di anni sette. Il libro-inchiesta mette in risalto l’orribile quotidianità delle donne sottoposte a questi trattamenti. Molte vanno sotto terra nei giacimenti minerali di piombo, dismessi perché infruttiferi, a raccattare residui di tal minerale rischiando la vita per via dei frequenti crolli. Molte poi muoiono di silicosi.

A raccontarla interamente non bastano poche righe. Si ha da leggere questo libro, anche a sostegno delle Onlus che combattono quotidianamente contro questo porcilaio.

HICHAM  HOUDAÏFA

SCHIENA DI DONNA SCHIENA DI MULO

Le dimenticate del Marocco profondo

Di Felice Edizioni

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