Un’intera classe si ritrova a 50 anni dal suono della campanella del primo giorno di scuola / Video
Un’intera classe si ritrova a 50 anni dal suono della campanella del primo giorno di scuola / Video
di MASSIMO CORTESE
ANCONA – Talvolta la realtà supera la fantasia.
Se si venisse a sapere che, dopo 50 anni dal suono della campanella del primo giorno della scuola media, un’intera classe ha deciso di ritrovarsi, possiamo dire, senza ombra di dubbio, che siamo in presenza di persone pazze.
Roba da Guinness dei Primati.
Cronaca. Alle ore 19.30 del giorno 6 novembre 2023, ad Ancona, presso la centralissima piazza Diaz, a distanza di oltre 50 anni dal suono della campanella di lunedì 2 ottobre 1972, le compagne e i compagni della classe 1° sezione G della scuola media “Francesco Podesti” di Ancona, si sono ritrovati, per trascorrere un incontro conviviale nel vicino ristorante Giardino.
Ebbene, rivedersi dopo mezzo secolo, anche se è stata una vicenda complicata, resta comunque un’esperienza avvincente. In sintesi, una tale impresa sembrava disperata e comunque votata a sicuro insuccesso: ma le cose non sono andate esattamente così.
Infatti, l’idea della rimpatriata, lanciata da Massimo Falcioni, è stata accolta con entusiasmo dalla stragrande maggioranza degli interessati. A parte il primo stupore, sembrava che quelle persone, che si erano lasciate in un tempo lontano, avvertissero l’esigenza o forse la curiosità di rivedere le facce di quelle ragazze e di quei ragazzi con cui avevano condiviso tre anni molto importanti della loro vita, nel pieno dell’età adolescenziale. Nel frattempo, la società è molto cambiata, quasi è irriconoscibile, molti genitori e insegnanti non ci sono più, per ragioni anagrafiche. La scuola media “Francesco Podesti” è chiusa per le conseguenze di un terremoto, e probabilmente non riaprirà più. Anche cinquant’anni fa si era alle prese con il terremoto, che ci ha costretto per un certo periodo ad andare a scuola nel pomeriggio: almeno, da questo punto di vista, le cose non sono cambiate molto.
Le telefonate, il passa parola, il ricorso al Libro delle Facce (Facebook), una buona dose di sfacciataggine e qualche vecchia fotografia hanno dato vita alla cena del 6 novembre 2023.
Si è andati avanti per gradi. Dal vecchio appello, che uno di noi aveva conservato, distinto per maschi (prima) e per femmine (dopo), come si usava all’epoca, ha avuto inizio la ricerca. Tutte e tutti sono stati ritrovati, vivi e vegeti, a parte il povero Vincenzo Conte, che ci ha lasciato nel lontano 1977, suscitando una profonda commozione nella Parrocchia dei Salesiani dove abitava. Lo ricordiamo ancora, al cinema Italia, in uno spettacolo per la scuola nel quale aveva interpretato un Apostolo nell’Ultima Cena.
Massimo Falcioni ha poi costituito un Gruppo sul cellulare, al quale hanno aderito quasi tutti. Alla cena si è registrata qualche assenza, giustificata da motivi facilmente comprensibili, e comunque si sono presentate venti persone, dieci maschi e dieci femmine, in assoluta parità di genere. Ricordate, dopo la quinta assenza, per tornare in classe bisognava essere accompagnati dai genitori.
Poi è arrivato il momento più atteso: il rivedersi, dopo oltre mezzo secolo, ha creato parecchio imbarazzo. L’impronta inesorabile del tempo era evidente. Ha colpito ovunque, ma dopo l’iniziale stupore, ci si è ritrovati tutti al ristorante, per riprendere il discorso iniziato oltre 50 anni fa.
Atmosfera un po’ strana, per molti versi surreale, tra i ricordi e i tanti, i troppi vuoti di memoria che caratterizzano questi momenti. Marco Galeazzi ha pensato all’omaggio floreale per le signore, come si usava una volta. La serata si è conclusa con le fotografie, soprattutto grazie al vicino di tavolo precettato per l’occasione. E chi si permetterebbe di sottrarsi a un compito di così grande onore?
Infine, preponderante, un desiderio: risentiamoci, non facciamo passare altri cinquanta anni. Dopo le nozze d’oro, vengono le nozze di diamante.
Prepariamoci allora.
Nelle fotografie in basso la gita a Venezia del 1975
QUI SOTTO un video:
Ag – RIPRODUZIONE RISERVATA - www.laltrogiornale.it