Nuove prospettive per il territorio con la “Vendemmia turistica” / Foto
Nuove prospettive per il territorio con la “Vendemmia turistica” / Foto
Un progetto di particolare interesse, proposto dall’Associazione nazionale “Città del Vino”, al centro di un incontro organizzato a Morro d’Alba
di PIERPAOLO MASCIA
MORRO D’ALBA – Non sono molti, tra cittadini ed amministratori, ad aver sentito parlare di “Vendemmia turistica”, la nuova frontiera dell’enoturismo di cui si è discusso oggi all’Auditorium Santa Teleucania di Morro d’Alba, grazie anche alla presenza del dottor Angelo Radica, presidente dell’Associazione nazionale “Città del Vino”, da cui parte l’idea di questo progetto, e del consigliere regionale Mirko Bilò, relatore della commissione che si è occupata di varare la normativa regionale in materia di enoturismo.
Presenti all’iniziativa il sindaco di Morro d’Alba, Enrico Ciarimboli, che ha tenuto a ricordare come il Comune abbia una forte vocazione agricola e come il settore produca posti di lavoro anche per i giovani, e l’assessore Alessandra Boldreghini in veste, oltre che di rappresentante del Comune ospite, anche di coordinatore regionale della stessa Associazione Città del Vino.
Presenti inoltre in sala rappresentanti di varie associazioni, di categoria, professionali e culturali (CIA, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Legacoop, Confcooperative, Fisar, Donne del Vino, Assoenologi, Euterpe).
Sicuramente novembre è uno dei mesi più attesi dagli amanti del vino perché, trascorsa da poco la vendemmia, non rimane che assaporarne i suoi frutti. Ma è anche il momento giusto per riflettere sulle opportunità dell’enoturismo come risorsa per il territorio.
Dopo aver parlato un po’ dello sviluppo, sempre più importante in questi ultimi anni, dell’enoturismo, e quindi della necessità di avere anche figure professionali adeguate ad accogliere i turisti nelle aziende agricole, nelle cantine e nelle enoteche, il dottor Radica ha fatto il punto sulla Vendemmia turistica. È quest’ultima un’attività sempre più richiesta dal turista che vuole sporcarsi le scarpe di terra e le mani di mosto, ma è chiaro che deve essere attentamente normata e regolamentata, al fine di non far sì che il turista diventi un lavoratore “in nero” per l’Azienda vitivinicola.
Ovvio che il turista non può lavorare nel vigneto per otto/dieci ore al giorno, né sottostare alle rigide regole della Legge 81/2008 (Sicurezza sul lavoro), ma deve avere solo la possibilità di provare con mano lo spirito di un antico lavoro come quello della vendemmia. Quindi un tema ancora tutto da studiare e da sviluppare, anche e soprattutto con la collaborazione delle aziende, non tutte ancora pronte o disponibili alla realizzazione di questo progetto, sia per le difficoltà organizzative, sia per quelle economiche.
Certo, se un’azienda decide di investire nel campo dell’enoturismo, deve avere garantito un rientro economico, altrimenti il gioco non ne varrebbe la candela. In ogni caso il consigliere regionale Mirko Bilò ha anche parlato di fondi messi a disposizione dalla Regione Marche per i progetti portati avanti in agricoltura, soprattutto dalle giovani leve, che sono poi quelle più disponibili a guardare con favore alle novità. Insomma, il progetto c’è, una normativa, anche se in embrione, si sta delineando, resta solo da metterlo in pratica. E sembra che qualche azienda di Morro d’Alba e di altri Comuni della Vallesina abbia già cominciato a sperimentarlo. Insomma “Vendemmia turistica” come esperienza originale e da non perdere per tutti gli amanti dell’enoturismo.
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