CULTURAMARCHE

Il silenzio del coro, un ottimo libro dal finale imprevedibile

Il silenzio del coro, un ottimo libro dal finale imprevedibile

di TIBERIO CRIVELLARO

Quell’autore che vince un Goncourt (il Premio più prestigioso in Francia) ha un certificato di sicura lettura. Come Mohamed Mbougar Sarr (che l’ha vinto ne 2021 con “La più recondita memoria degli uomini” – E/O Edizioni) il quale ritorna col suo ultimo “Il silenzio del coro” (E/O Ed.) pubblicato a maggio di quest’anno e tradotto dall’emerito Alberto Bracci Testasecca.

Il ritardo del sunto è dovuto alla “chirurgica” lettura anche per la poetica narrazione delle vicende ricche di eventi tra amore e odio (ironia, anche) che affronta la questione dell’immigrazione con analisi e punti di vista di chi accoglie e di chi chiede di essere accolto nell’accento più evidente: quello del diritto di essere uomini.

La trama riguarda un paese di campagna siculo, Altino, dove l’Associazione umanitaria santa Marta opera, prendendosi cura dei “ragazzi” salvati in mare da morte sicura, in attesa che le “autorità” preposte decidano la loro destinazione.

È in questo lungo-spazio temporale di speranza che i settantadue “ragazzi” conosceranno, nel bene e nel male, alcuni personaggi del borgo: un parroco cieco e atipico che riscrive le loro orribili esperienze per una (improbabile) Commissione che valuterà i loro diritti, una delle donne impegnate a offrire la miglior accoglienza, un oscuro politico determinato a ricacciarli con due gemelli violenti, ultras del Catania, un Sindaco apparentemente buono che mira a essere eletto Senatore e un poeta solitario e scorbutico che da un paio di decenni non scrive più.

Ognuno di essi con diverse posizioni e sguardi differenti nella situazione, voci armoniche e disarmoniche fino a un silenzio che stride, un po’ con l’antica memoria dell’uomo dato il riemergere di storie dimenticate, rimosse che ritornano attraverso, in questo caso, la narrazione del giovane Jogoy, unico superstite su ottanta altri compagni di sventura. Nonostante quel calcio, quella squadra di disperati allenati dal Dott. Pessoto e della dolce bella Lucia, senza “voce” perché muta. Nonostante una coppia di pittori astrusi e radical chic.

La sola certezza è quella dell’autore che dal Senegal è approdato, dopo tempo scorso, al Prix Litteraire De La Porte Dorée nel 2018. L’altra cupa certezza è quella del misterioso omicidio ad Altino di sei persone, comprese due donne violentate prima di essere uccise e di altre nove gravemente ferite.

Tragedia che complica tutto quello che era già complicato. Ancora spargimento di sangue? Trasversali vendette? E poi l’Etna che manderà la sua terribile voce al culmine di una scena di guerra tra due fazioni. “Sinfonia” drammatica per un finale imprevedibile. La somma delle tragedie unirà, alla fine, gli uomini di misera volontà?

IL SILENZIO DEL CORO

MOHAMED MBOUGAR SARR

E/O Edizioni

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