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La mostra “Il segno dei sensi” di Kamimura Kazuo a Palazzo Bisaccioni di Jesi continua a raccogliere ampi consensi / Foto

La mostra “Il segno dei sensi” di Kamimura Kazuo a Palazzo Bisaccioni di Jesi continua a raccogliere ampi consensi / Foto

di VINCENZO PREDILETTO

JESI – Grazie al nostro ultimo giretto artistico culturale nell’accogliente città federiciana di Jesi, abbiamo visitato e gradito molto la mostra antologica che nelle sale di Palazzo Bisaccioni in Piazza Colocci   ripercorre con stile ed eleganza la carriera e le principali produzioni artistiche di Kamimura Kazuo. L’accurato e significativo allestimento espositivo dal titolo “Kamimura Kazuo – Il segno dei Sensi”, organizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, da ACCA, Accademia di Comics, Creatività e Arti Visive di Jesi e da PAFF! International Museum of Comic   Art e curato da Paolo La Marca in collaborazione   con Alessio Trabacchini e Giovanni Nahmias con il coordinamento di Roberto Gigli e su progetto di Mauro Tarantino, segretario della Fondazione CarJesi, è stata inaugurato il 15 settembre e sarà visitabile tutti i giorni mattina e pomeriggio fino al 19 novembre, dopodiché si trasferirà a Pordenone.

Per chi non avesse ancora conosciuto e visto le opere straordinarie di Kazuo nell’ambito del panorama artistico internazionale, ricordiamo che nacque nel 1940 a Yokosuka in Giappone, esordì nel mondo del fumetto nel 1967, ottenne i primi consensi critici e di pubblico nel 1971-72 con “Maria”, ”Lady Snowblood” e “L’età della convivenza” e realizzando gli anni successivi autentici capolavori  come la trilogia “Il fiume Shinano”, “Il parco dei cervi”, “Tredici notti di rancore e Love” pubblicati in Italia nelle collane manga dall’editore Coconino Press; scomparve purtroppo prematuramente nel 1986 ancora giovane al culmine del successo e della fama. Tanto è vero che già negli anni ottanta è stato riconosciuto come uno dei più apprezzati maestri del manga giapponese grazie al suo stile particolarmente raffinato ed elegante per cui ottenne il soprannome di “pittore Ukiyo – e del periodo Shawa”.

Questa preziosa e significativa mostra di Jesi che propone alcune serie delle principali produzioni di Kazuo ci fa intravedere ed apprezzare l’universo visionario e la profondità estetica ed etica delle sue storie nelle quali egli esprime un consapevole senso di libertà con una propria e ben definita cifra stilistica ed evidenti richiami all’arte ed alla cultura giapponese. Le sue composizioni visive e storie narrative attirano gli occhi del visitatore riuscendo a creare suggestive connessioni tra segni oggetti paesaggi figure e ritratti grazie a sfumature e gradazioni   cromatiche   di grande qualità tecnica. A conclusione della nostra attenta e gradita visita si deve indubbiamente riconoscere che le opere originali e profonde di Kamimura Kazuo sprigionano una grande forza attrattiva ed un forte impatto emozionale oltre che estetico e visivo anche per la particolare bravura e tecnica compositiva, suggerendo e facendo cogliere la sua tecnica e poetica dal gusto esotico: basti soffermarsi, ad esempio, alcuni istanti davanti alla bellissima e sorprendente serie “Love” realizzata nel 1973.

Considerata, pertanto, l’ampia influenza dell’estetica manga ed il crescente interesse esercitati dai racconti illustrati di Kazuo sugli appassionati d’arte e fumetti in occidente, soprattutto sulle ultime generazioni di grafici illustratori ed autori di fumetti in Italia, alla luce di quanto visto ed ammirato da noi nelle sale di Palazzo Bisaccioni, confermiamo che si tratta di un evento espositivo imperdibile, sicchè consigliamo vivamente a tutti, lettori e non, di programmare a breve un viaggetto culturale ed artistico nella vicina Jesi per fruire di una mostra, peraltro gratuita ed aperta tutti i giorni sia al mattino sia al pomeriggio fino al 19 novembre, che sorprenderà positivamente e soddisferà certamente anche i gusti più difficili.

 

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