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Boom di visitatori, tutti pazzi per la Urban Art

Boom di visitatori, tutti pazzi per la Urban Art

Si conclude l’8 ottobre ad Osimo la più importante esposizione  di arte contemporanea urbana italiana

OSIMO – Osimo è stato l’epicentro di un big bang unico nel panorama dell’arte contemporanea urbana  nazionale. Qui, infatti, al piano nobile del settecentesco Palazzo Gallo,  è  ancora in corso, PopUp! Attitude, con i principali protagonisti italiani dell’arte urbana.

Oltre 20 artisti e 70 opere per una mostra, aperta dal 7 luglio scorso, che è la più visitata della penisola nel suo settore specifico volta a ridefinire il paesaggio visivo di città, borghi e metropoli.

Dal periodo estivo, il percorso, pensato da Monica Caputo e Gian Guido Grassi,  ha riscosso un notevole successo di pubblico con oltre tremila visitatori, più di cinquecento studenti  e decine di associazioni,  circoli  culturali, organizzazioni ludiche e ricreative  ospitati, per la prima volta,  all’interno di uno spazio espositivo per trasformarlo, con giochi e laboratori, in un “area plurale” con hub creativi autonomi e multiformi.

L’itinerario figurativo, in mostra ancora fino all’8 ottobre, racconta le  varie declinazioni dell’arte urbana, attraverso quattro focus monografici e una sezione storica, partendo dall’anima più ribelle e sociale propria dei Graffiti fino a quella monumentale propria delle manifestazioni istituzionali più recenti.

L’evento celebra  i quindici anni di Pop Up! Festival, progetto interamente dedicato all’arte Urbana che ha permesso, sin dal 2008, la realizzazione   di oltre cinquanta opere nelle Marche e “riscritto” l’identità di luoghi non convenzionali – dal porto alle stazioni ferroviarie, dall’aeroporto ai siti industriali, – coinvolgendo importanti artisti di fama internazionale e realtà sociali del territorio. “Agiamo tramite l’arte”- spiega la Caputo-“ per consolidare una nuova fruizione  e ridefinizione dei luoghi, generando il recupero delle architetture esistenti nella consapevolezza che dotare di identità e specificità aree   spesso anonime, significhi sottrarle all’oblio e all’omologazione per riconsegnarle ai cittadini e alla loro  vita, valorizzando la vocazione di strade,  piazze, capannoni, ad accogliere sempre nuove modalità espressive”.

Un dialogo vivo, dunque, con le varie comunità e nel momento in cui l’arte urbana si esprime nello spazio urbano pubblico – che è per definizione lo spazio democraticamente aperto a tutti – consente di essere fruita gratuitamente da tutti “Abbiamo incuriosito per definizione bambini e ragazzi affascinati dalla possibilità di incontrare gli artisti e  avvicinarsi a un linguaggio in grado di arrivare alle persone in maniera libera e democratica”.

 

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