A San Bartolo di Terre Roveresche va attivato un Centro diurno per anziani non autosufficienti
A San Bartolo di Terre Roveresche va attivato un Centro diurno per anziani non autosufficienti
Comune, parrocchie e fondazione chiedono alla Regione di rivedere il parere negativo. “Il nuovo Piano socio sanitario indica in maniera chiara la necessità di potenziare i servizi e le strutture diurne per anziani fragili”
TERRE ROVERESCHE – “Alla luce del nuovo Piano Socio Sanitario, il parere negativo emanato a novembre dal Dipartimento Regionale Salute nei confronti della nostra domanda di autorizzazione di un centro diurno per anziani non ha più alcuna ragion d’essere”.
Lo sostengono il sindaco di Terre Roveresche Antonio Sebastianelli, il parroco di Orciano, Barchi, Vergineto e Villa Del Monte don Mirco Ambrosini e il presidente della Fondazione Art. 32 Onlus Fabio Gant, che nei giorni scorsi hanno scritto alla Regione (oltre che al Dipartimento Salute, all’assessore Filippo Saltamartini e al presidente del consiglio Dino Latini) chiedendo che il parere venga rivisto e la struttura, finalmente, autorizzata.
Il progetto intende dar vita in località San Bartolo, nella casa “Don Remo Bianchi” di proprietà della parrocchia, a un centro diurno da 25 posti per anziani fragili, afflitti da problemi motori e da decadimento cognitivo lieve, che avrebbero a disposizione un fisioterapista, uno psicologo e neuropsicologo, un infermiere, due operatori socio sanitari e un istruttore di ginnastica dolce. “A novembre il Settore Autorizzazioni e Accreditamenti – riprendono Sebastianelli, Ambrosini e Gant – disse di ‘no’ in base ad un atto di fabbisogno regionale del 2017 scaduto nel 2020, che stabiliva un numero di posti autorizzabili per le intere Marche di 547, tutti assegnati. Da parte nostra, evidenziammo, con un’articolata nota di controdeduzioni, che nella media Valmetauro c’è una forte e crescente esigenza di simili strutture, anche a causa di una non ottimale distribuzione delle stesse nei vari territori, ma il Dipartimento Salute fu irremovibile, confermando il diniego”.
Ora, però, a favore di centri come quello previsto a Terre Roveresche ci sono anche le disposizioni del nuovo Piano Socio Sanitario, approvato dall’Assemblea Legislativa delle Marche il 9 agosto. “Un documento – evidenziano sindaco, parroco e presidente della Fondazione – in cui è scritto nero su bianco che il mutamento della struttura socio-demografica, l’aumento della popolazione anziana e della non autosufficienza fanno emergere una diversa domanda di assistenza da parte delle persone e delle famiglie, in termini di servizi flessibili e di sostegno per il mantenimento al domicilio dei fragili. Lo stesso Piano indica chiaramente la necessità di potenziare i centri di assistenza per non autosufficienti. Per questo, abbiamo inviato un’istanza congiunta alla Regione e ci attendiamo che arrivi finalmente l’ok. E’ importante ribadire che la nostra richiesta è per la sola autorizzazione e che quindi non determina alcun onere per il servizio sanitario. Fondazione, parrocchia e Comune realizzeranno e gestiranno il centro con le proprie risorse, per dare una risposta a un bisogno reale e in progressiva crescita, garantendo ai nostri anziani fragili maggiori cure e dignità, favorendone al contempo la permanenza nel proprio contesto familiare e affettivo”.
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