Nuovi monitoraggi a Fano della testuggine palustre europea / Foto
Nuovi monitoraggi a Fano della testuggine palustre europea / Foto
FANO – Un tempo molto comune, oggi sempre più rara, la testuggine palustre europea (nome scientifico Emys orbicularis) rappresenta una delle numerose testimonianze di un ambiente alterato dall’attività umana nel corso del tempo, il quale è divenuto inospitale per numerose specie animali.
In Italia, questa testuggine è classificata come “in pericolo di estinzione” secondo l’organizzazione mondiale IUCN. Nonostante gli anni trascorsi, la popolazione italiana non ha mostrato grandi miglioramenti e quindi continua ad essere un animale strettamente protetto. Essa fa parte delle specie di interesse comunitario, la cui conservazione richiede la designazione di Zone Speciali di Conservazione e una protezione rigorosa, come previsto dalla Direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.
I monitoraggi recenti indicano che Fano rappresenta uno degli ultimi luoghi naturali delle Marche in cui è ancora possibile trovare in libertà questo affascinante animale.
I motivi della sua rarità sono purtroppo ben noti: il principale fattore è la mancanza di habitat adeguati, come stagni poco profondi ricchi di vegetazione con acqua presente, che sono i più adatti ma poco frequenti. Molto negativa la presenza di specie esotiche invasive, come la testuggine palustre dalle orecchie gialle/rosse (Trachemys scripta spp.) che rappresenta un importante competitore per il cibo e per gli spazi, oltre che un vettore di pericolose patologie per Emys.
Il monitoraggio fa parte del progetto europeo Life URCA ProEmys (URgent Conservation Actions pro Emys orbicularis in Italy and Slovenia – www.urcaproemys.eu), al quale la nostra Associazione ha aderito, cofinanziato dal Programma LIFE dell’Unione Europea e coordinato dal WWF Italia in collaborazione con enti di ricerca come l’Università di Pisa, l’Università di Firenze, l’Università di Modena-Reggio Emilia, Acquario di Genova e il Centro Studi Bio Naturalistici, insieme a 2 Enti gestori di aree Natura 2000 sloveni.
I monitoraggi appena conclusi a Fano sono stati aperti al pubblico, coinvolgendo appassionati, famiglie e bambini in un progetto scientifico di rilevanza europea, permettendo loro di scoprire come viene effettuata una ricerca scientifica i cui dati saranno utilizzati da ricercatori di tutto il mondo.
Durante ogni giornata sono state posizionate delle nasse da pesca che sono rimaste in acqua per 24 ore. Il giorno seguente sono state portate a riva in modo da verificare la presenza delle testuggini europee: se presenti, queste vengono misurate, pesate, marcate e successivamente liberate nel punto esatto in cui sono state pescate. In questo modo, conoscendo il numero degli esemplari pescati e le ricatture degli animali già presi in precedenza, si può stimare con buona approssimazione la popolazione esistente nell’area di studio.
Per settembre sono previste nuove date, che verranno comunicate prossimamente attraverso i canali social e il sito dell’associazione Argonauta.
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