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“A Fano riqualificare il Bastione Sangallo significa rafforzare il senso di città”

“A Fano riqualificare il Bastione Sangallo significa rafforzare il senso di città”

Le assessore Cora Fattori e Barbara Brunori hanno illustrato l’intervento di rifunzionalizzazione

FANO – “Riqualificare il Bastione Sangallo significa rafforzare il senso di città e il modo di viverla”. Le assessore Cora Fattori e Barbara Brunori hanno illustrato alla città l’intervento di rifunzionalizzazione del Bastione Sangallo.

“Adeguare questo bene alle necessità di fruibilità è una chiara volontà di renderlo ancora più centrale nella città – afferma l’assessora ai Lavori Pubblici Barbara Brunori -. Vivere gli spazi della cultura è un tratto distintivo della città che vogliamo promuovere, perché così facendo ancoriamo con più forza e determinazione le nostre radici alla nostra storia. Proprio perché, abbattendo le barriere architettoniche, eliminiamo gli ostacoli culturali e sociali”.

“Abbiamo voluto investire sulla riqualificazione del Bastione Sangallo perché i luoghi della cultura rappresentano un elemento identitario in cui la città si può riconoscere – precisa l’assessora alla Cultura Cora Fattori -. Abbiamo voluto illustrare ai cittadini la nostra visione perché crediamo che solo con una grande unione possiamo raggiungere l’obiettivo di creare una comunità forte. La cultura è quel filo conduttore che accomuna la costruzione di una città capace di vincere le proprie sfide. Vogliamo che il Bastione Sangallo sia un luogo sempre più vissuto. Dopo un lavoro attento, sarà finalmente più accessibile”.

L’idea del progetto si è sviluppata cercando di conferirgli un’immagine che travalicasse il semplice significato funzionale di collegamento verticale. Infatti, il nuovo corpo scala prende le mosse dall’immagine dei volumi delle antiche torri di assalto che, accostate alle mura del bastione per tramite di passerelle, consentivano l’attacco delle truppe nemiche. Oltre alla progettazione di riqualificazione funzionale, si prevede di intervenire anche con azioni di restauro volte a migliorare la conservazione del bene. Un intervento riguarderà il ripristino della muratura, dove erosa e in cattive condizioni. Un altro tassello di quesa riqualificazione riguarda l’abbattimento delle barriere architettoniche. Tutte le porte avranno un vano di ampiezza netta minima di 85 centimetri, sarà garantito un servizio igienico per ogni livello, che sarà reso accessibile ai diversamente abili, e tutte le porte saranno apribili verso l’esterno. Ora avanti con il progetto esecutivo, i lavori dovrebbero partire tra febbraio e marzo 2024 e concludersi nel giro di qualche mese. 

 

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