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Nuovo appello dei comitati alle Istituzioni per dire no alla discarica di Petriano-Riceci

Nuovo appello dei comitati alle Istituzioni per dire no alla discarica di Petriano-Riceci

“Serve il riconoscimento del notevole interesse pubblico del sito”

PESARO – I comitati “Urbino no discarica Riceci” e “Pesaro no discarica Riceci”, insieme ad altre organizzazioni per la tutela dell’ambiente e del territorio, hanno trasmesso un appello a Soprintendenza delle Marche, Ministero della cultura, Comune di Urbino, Comune di Petriano, Comune di Pesaro, Provincia di Pesaro e Urbino, Regione Marche.

L’appello, sottoscritto dagli attivisti Roberto Malini e Francesco Veterani a nome dei comitati e dei cittadini contro la discarica, chiede alle istituzioni il riconoscimento del “notevole interesse pubblico” del sito di Petriano-Riceci (PU), facendo riferimento alle direttive dell’UNESCO, alla Convenzione europea sul paesaggio, al Codice dei beni culturali e al Decreto legislativo del 3 settembre 2020, n. 121, che sottolinea senza mezzi termini l’importanza di valutare attentamente l’impatto ambientale e la compatibilità con la tutela del patrimonio culturale e paesaggistico prima di autorizzare la realizzazione di una discarica.

“Le normative che proteggono il paesaggio sono chiare e non ammettono stratagemmi,” spiegano Roberto Malini e Francesco Venegoni. “In particolare, il Decreto n.121 del 2020, che pone precisi limiti all’installazione di discariche, rappresenta l’attuazione di una Direttiva dell’Unione europea del 2018. Riceci è una parte importante del nostro patrimonio culturale e paesaggistico, nonché un’area naturalistica che ospita una significativa varietà di flora e fauna, con una notevole biodiversità. È un luogo che va protetto al più presto da vincoli e valorizzato, non certo destinato a progetti invasivi, tossici e in antitesi con le normative vigenti, i diritti dei cittadini e la salute di un ambiente prezioso e delicato”.

In effetti il caso di Riceci a Gallo di Petriano ha sollevato una levata di scudi da parte della cittadinanza e ha destato imbarazzo presso le istituzioni che non l’hanno fermato sul nascere, ma l’hanno affrontato con una certa superficialità. Le caratteristiche del sito, che fa parte del paesaggio di Urbino, città patrimonio mondiale Unesco, sono conosciute da secoli sia per il pregio storico. “I suoi dolci declivi sono stati lo sfondo naturale del Rinascimento urbinate,” proseguono Malini e Veterani, ispirando artisti come Piero della Francesca e Raffaello. Quest’ultimo, così come i Duchi di Urbino, frequentava le Terme di Petriano e dipinse Riceci nei suoi capolavori. La località fa inoltre parte di un importante distretto biologico e di un’oasi naturalistica. Presso il sito sono protette e studiate cento specie di uccelli, fra cui il Biancone – per il quale la località ha una notevole importanza legata ai cicli della migrazione e della nidificazione -, venticinque di mammiferi e poi anfibi, rettili, invertebrati. Sul territorio crescono roverelle, aceri, cerri, castagni, noccioli, porzioni di macchia mediterranea. Un paradiso e una parte fondamentale della nostra memoria storica e culturale”.

Inoltre, la presenza delle Terme di Raffaello, frequentate dal celebre artista, e l’importante investimento finanziato dalla Regione Marche, testimonia l’importanza di questa area anche dal punto di vista artistico e turistico. L’appello sottolinea come, nonostante il valore paesaggistico, naturalistico, storico e culturale di Petriano-Riceci, esiste ancora il rischio della realizzazione della mega discarica, in grado di ospitare 5 milioni di metri cubi di rifiuti speciali, con annesso un impianto di incenerimento altrettanto dannoso per l’ambiente, il paesaggio e la salute dei residenti. Un progetto che, sempre secondo i firmatari del documento, è stato elaborato senza la partecipazione attiva dei cittadini né i criteri di trasparenza e di accesso alle informazioni, elementi essenziali per un processo decisionale equo e condiviso.

Con queste premesse, i comitati si appellano al Ministero della cultura, alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e alle altre istituzioni coinvolte affinché prestino massima attenzione al caso Riceci e  si adoperino affinché vengano imposti i dovuti vincoli paesaggistici sulla località e sull’intero “paesaggio umanistico” urbinate. Ai Comuni di Petriano, Urbino e Pesaro, alla Provincia di Pesaro e Urbino, alla Regione chiedono di adoperarsi perché sia riconosciuto il “notevole interesse pubblico” locale, in conformità con le leggi vigenti. Gli attivisti esprimono profonda preoccupazione per le conseguenze che la realizzazione di una discarica o di altri impianti invasivi e dannosi potrebbero comportare sull’integrità del paesaggio, sulla biodiversità, sulla salute dei residenti e sulla fruizione dei beni culturali presenti nella zona. Chiedono quindi alle istituzioni competenti di ottemperare alla loro missione di salvaguardare il territorio messo a rischio da un business inopportuno, con i suoi valori culturali, naturali e paesaggistici. Per evitare un disastro culturale e territoriale e garantire un futuro di valorizzazione per la meravigliosa area di Petriano-Riceci, che deve essere consegnata nella sua integrità alle generazioni future.

Nella foto: Roberto Malini e Francesco Veterani

 

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