A Chiaravalle “Ogni cosa è illuminata”: tre corti d’autore, tre storie di vita
A Chiaravalle “Ogni cosa è illuminata”: tre corti d’autore, tre storie di vita
Dall’8 marzo al Teatro Valle una rassegna di film presentati da chi li ha scritti e diretti
CHIARAVALLE – A partire dall’8 marzo, per tre mercoledì successivi, il Teatro Valle ospiterà alle ore 21 “Ogni cosa è illuminata”, una rassegna di corti d’autore o – per meglio dire – d’autrice, nata nel solco de “Le donne raccontano il cinema delle donne”, il ciclo di film tenutosi a Chiaravalle dal 2014 al 2019. In questa iniziativa, sempre accolta da una grande partecipazione del pubblico, si intrecciavano due dei fili distintivi del tessuto sociale e culturale di Chiaravalle: il protagonismo femminile e l’amore per il cinema.
Anche i tre corti della nuova rassegna sono attraversati da un filo rosa, ma con il valore aggiunto di raccontare storie di vita molto vicine a noi, di essere presentati direttamente da chi li ha scritti e diretti e di poter suscitare riflessioni e discussioni ancora più intense.
Il titolo è preso a prestito da quello del libro di Jonathan Safran Foer e del film di Liev Schreiber (“Everything Is Illuminated”): la storia di un ragazzo americano e del suo viaggio in Ucraina alla ricerca delle tracce del nonno, costretto decenni prima ad emigrare negli Stati Uniti. “Un solco narrativo simile a quello del primo film in programma” – afferma Francesco Favi, assessore alla cultura del Comune di Chiaravalle –; “ma, a ben guardare, tutte e tre le storie sono frammenti in cui la parte fa luce sull’intero mosaico di esistenze, relazioni, ferite, maturazioni da cui proviene, tanto quanto ne è illuminata”.
Si inizia nella Giornata internazionale della donna con “Io e mia nonna”, diretto e presentato dalla giovane regista italo-argentina Emilia Bastida. Il film racconta il suo viaggio in Italia per incontrare la famiglia di sua nonna Rolanda, emigrata in Sudamerica a quattro anni: una storia che si espande in altre storie di migranti, prospettando un mondo senza frontiere. La serata ha il patrocinio del Comune di Recanati e la collaborazione del Museo dell’emigrazione marchigiana, in rappresentanza del quale interverrà Antonio Perticarini.
Il 15 marzo sarà la volta di “Vicini”, diretto da Federica Biondi e tratto da un racconto di Francesca Tilio, che interverrà assieme alla regista e a Simona Cardinali. Nel film vengono narrate le strane dinamiche di convivenza di un uomo e di una donna; quest’ultima si sente sorvegliata e lasciata sola ad affrontare i suoi fantasmi fino a diventare preda di un’indefinita follia. Partner produttivo del film e soggetto patrocinatore della serata è il Comune di Jesi.
In chiusura di rassegna, il 22 marzo, sarà proiettato “I nove mesi dopo”, diretto da Vito Palmieri, Mariagrazia Contini e Paolo Marzoni, con questi ultimi presenti a teatro. Il film è una denuncia della prescrizione sociale della felicità “assoluta” dopo il parto e presenta neo-mamme “vere”, che raccontano la loro esperienza complessa in cui si intrecciano luci ed ombre, emozioni gioiose e tanta paura, spesso con la solitudine come comune denominatore. La serata scaturisce da una collaborazione tra il Comune di Chiaravalle e quello di Montemarciano assieme a vari altri partner.
“Ad essi e agli altri enti che hanno supportato la rassegna va il nostro ringraziamento” – continua Favi –. “E la riconoscenza si estende a tutti coloro che – a vario titolo ma con la comune convinzione che il cinema è un grande catalizzatore di idee, di visioni del mondo, di incontro e dialogo tra le persone – hanno reso possibile l’iniziativa”.
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