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Gioco nella Regione Marche: i numeri sul volume d’affari

Gioco nella Regione Marche: i numeri sul volume d’affari

ANCONA – Da diversi anni, in Italia, il settore del gioco sta riscontrando una crescita sotto tutti i punti di vista. In particolar modo nell’ultimo biennio, infatti, i numeri legati a questa dimensione, soprattutto a quella online, hanno subìto un’impennata rilevante.

A favorire tutto questo è senza ombra di dubbio anche la maggiore accessibilità data dal digitale, che permette agli italiani di giocare in qualunque luogo e in qualunque momento. In Italia una forma d’intrattenimento comune è quella legata al mondo delle carte, costantemente presenti in tutte le piattaforme di gioco virtuale.

Per un appassionato di Scopa, infatti, non sarà di certo complicato trovare il gioco della scopa attivo online e questo vale per moltissimi altri giochi, scopone, tressette, briscola e così via. Tornando al volume d’affari del gioco legale, basti pensare che nel nostro Paese nel 2020 la spesa nazionale è stata caratterizzata da una percentuale nettamente superiore rispetto agli anni precedenti, circa il 50% in più.

Nel 2021, addirittura, si è arrivati ben oltre il 60%. Se analizziamo il dato secondo il quale agli scommettitori è stato restituito il 94% di quello che hanno puntato, la spesa effettiva raggiungerebbe una percentuale pari al 6%. La spesa, inoltre, viene suddivisa in questa maniera: l’Erario percepisce 1/5 della somma totale, mentre il resto ha a che vedere con la remunerazione lorda per la filiera. Di ciò che va alla filiera, il 5% equivale al fatturato dell’intero settore. Le zone della penisola nelle quali si gioca e si spende di più, ovviamente, sono le metropoli: Roma, Milano e Napoli su tutte. In porzioni di territorio meno ampie la situazione è maggiormente sotto controllo, ma, nonostante questo, i numeri restano piuttosto importanti. Non a caso, l’Italia è uno dei paesi nei quali, come dimostrano varie statistiche, si gioca di più al mondo, non solo in Europa. Non vi sveliamo un segreto nel momento in cui vi diciamo che il settore dell’intrattenimento, ad oggi, è legato prevalentemente al mondo digitale.

A concorrere alla spesa online sono sia i giochi ad estrazione sia tutte le controparti virtuali di attrazioni che una volta erano solamente fisiche: poker, scopa, briscola, blackjack, tressette, sette e mezzo ecc. In questo senso, prendendo come esempio pratico proprio le Marche, vediamo come nel 2021 la spesa legata al settore del gioco pubblico abbia raggiunto quota 140 milioni di euro. Mentre la raccolta conta 1.097 milioni di euro, le vincite hanno condotto ad un rientro di 956 milioni.

Questo, almeno, secondo quanto riportato dai dati del Libro Blu 2021 dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Trattandosi, come visto, di numeri piuttosto rilevanti, l’obiettivo dei comuni marchigiani è quello di cercare di capire il motivo per il quale le persone arrivino a spendere somme di denaro così tanto elevate e quanto siano coinvolti i giovani in tutto questo.

Un dato preoccupante sotto questo punto di vista era stato analizzato nel 2018, anno in cui il 48% degli adolescenti si è avvicinato al mondo del gioco. Curioso, inoltre, il fatto che nelle Marche le spese siano così elevate, anche considerando le poche apparecchiature AWP presenti in tutta la regione: circa 8.000. Inoltre, mentre le strutture fisiche adibite alle attività ludiche sono sempre di meno, anche le sale bingo sono ormai destinate all’estinzione. Per quanto concerne il gioco online, infine, le Marche contribuiscono a poco più del 2% della ripartizione dei conti di gioco virtuali.

 

 

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